È al vaglio del governo la stesura di un nuovo Dpcm per fermare l’aumento dei casi di Coronavirus.  Durante il vertice governo-Regioni, il ministro per la Salute, Roberto Speranza, ha fatto sapere che “l’idea di base è l’irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi. Interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull’essenziale che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola. Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”.

“Sulla movida – ha continuato – potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”. “Se guardo i numeri degli altri Paesi le nuove misure sono necessarie per evitare di arrivare a quei livelli”, ha aggiunto. ” Nella riunione notturna sul covid abbiamo deciso di lavorare su un nuovo dpcm condividendo con voi le misure, raccogliendo vostre osservazioni e indicazioni del Cts”.

Speranza ha poi reso noto che si serve lavorare “insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart working, direi di arrivare anche al 70-75%”.

E le regioni, dal canto loro, hanno chiesto al governo “orari scaglionati per le scuole e favorire il più possibile la didattica a distanza per le scuole superiori”. Alcune regioni, come l’Umbria, hanno annunciato per le scuole superiori l’idea di introdurre “la didattica a distanza per un periodo limitato, allo scopo di consentire in 15 giorni di capire e studiare l’evoluzione della pandemia”.

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