Una piattaforma organizzativa che aiuti i Paesi in via di sviluppo a ridurre il debito estero tramite investimenti orientati alla diminuzione dell emissioni di gas inquinanti e alla transizione ecologica. È il progetto allo studio di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale (Fmi), stando a una bozza di documento diffuso da fonti di stampa concordanti. L’obiettivo sarebbe sostenere i Paesi che sono prossimi al loro limite del fallimento tramite “il finanziamento di piani di sviluppo green, resiliente e inclusivo”, denominato con l’acronimo inglese Grid, che richiederà “sovvenzioni e prestiti agevolati che potrebbero essere incrementati con la cancellazione condizionale e la ristrutturazione del debito”.
Il piano delle due istituzioni finanziarie implica la creazione di una squadra di esperti che dovranno sostenere i Paesi in via di sviluppo in questo sforzo. A comporre la piattaforma, si legge sempre sul documento, sarebbero funzionari delle Nazioni Unite, ong, investitori privati e agenzie di rating con competenze anche relative alle modalità di cancellazione del debito.
Discussioni su come giungere alla creazione di questo meccanismo si sono tenute in settimana nel corso dell’annuale meeting di primavera della Banca mondiale. L’iniziativa sembra seguire idealmente le dichiarazioni del presidente della Banca, David Malpass, che a febbraio aveva ipotizzato la possibilità di legare la riduzione o la cancellazione del debito alla lotta la cambiamento climatico senza fornire però ulteriori dettagli. Stando sempre alla Banca mondiale, almeno 30 tra i Paesi a più basso reddito del mondo presentano un alto rischio di “debt-distress”, sofferenza del debito.
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