C’è una porzione di Veneto che ha gli occhi a mandorla, che si è integrata perfettamente e  che vuole lavorare con gli italiani, uscendo da quella sorta di isolamento che è stato delle cosiddette ‘prime generazioni’. L’occupazione cinese in Veneto è cresciuta di quasi duemila unità (+38%). In tutto il Veneto,  risiedono 35 mila cinesi, il 12% del totale nazionale, e quasi la metà di loro ha meno di 30 anni. L’inchiesta è stata condotta da Il Mattino di Padova, che descrive un cinese che parla sempre più italiano e lavora per gli italiani, studiando e dandosi da fare per un’integrazione che generi le migliori condizioni di lavoro.

È nel settore tessile che si registra la maggiore concentrazione di imprese cinesi.

‘I cinesi di seconda generazione, figli di chi ha messo su ristoranti e laboratori con fatica e grande rispetto per la famiglia d’origine, nonni e parenti che hanno messo i soldi per farli venire in Italia, puntano a studiare e a laurearsi, ma soprattutto vogliono “smarcarsi” dai connazionali e lavorare per titolari italiani, che ritengono più affidabili e rispettosi dei ritmi di lavoro, rompendo il patto di lealtà tra imprenditori e dipendenti cinesi che ha segnato la vita dei loro genitori’, riporta il Mattino.

I cinesi negli ultimi anni si sono distinti grazie all’impiego nell’occhialeria. ‘Una comunità che dimostra grande capacità di lavoro e sacrificio, ma anche volontà di integrazione, pur mantenendo un forte legame con il paese d’origine’.

di Redazione AltovicentinOnline

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