“L’annuale relazione sulla ‘Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia’ è tutt’altro che confortante. Quali azioni ha intenzione di mettere in campo la Regione per tutelare i consumatori?”.

È quanto chiede Bruno Pigozzo, Consigliere regionale del Partito Democratico e primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta dai colleghi Graziano Azzalin, Orietta Salemi e Claudio Sinigaglia. “Gli stabilimenti veneti che non hanno superato i controlli, ricevendo una relazione di non conformità, sono stati 3.379 sui 12.887 ispezionati pari al 26,22% dei casi, soprattutto nella produzione e distribuzione, un dato superiore alla media nazionale che è del 22,59%.

Se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che la rete di controlli del servizio pubblico funziona, resta però la preoccupazione legata alla sicurezza di ciò che consumiamo ogni giorno, al ristorante come nelle mense scolastiche e aziendali. Una percentuale così elevata, potrebbe derivare anche da possibili carenze nell’iter di abilitazione alla professione di vendita e somministrazione di alimenti e bevande, inclusi i corsi formativi autorizzati dalla Regione? – domandano i consiglieri dem – La Giunta ha intenzione di verificare e prendere provvedimenti? A livello nazionale il maggior numero di relazioni di non conformità riguardano la ristorazione pubblica, 14.032 casi, seguita dal commercio al dettaglio di alimenti e bevande, 6.027, e dalla ristorazione collettiva, 3.190. I campioni di alimenti prelevati sono stati 47.804 con una media di 2,48 analisi ciascuno: le irregolarità hanno riguardato lo 0,88% del totale, in lieve calo rispetto allo 0,94% del 2016. Il dato del report è però nazionale; chiediamo quindi di conoscere il numero effettivo di irregolarità riscontrate nelle ispezioni agli stabilimenti veneti”.

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