La mala burocrazia che attanaglia la gran parte della Pa provoca un danno economico ai contribuenti italiani stimato sui 184 miliardi di euro l’anno.
Un importo, per la Cgia, più del doppio rispetto alla dimensione dell’evasione tributaria presente in Italia che secondo il Mef, è di 84,4 miliardi di euro.
Per la Cgia le maggiori criticità della Pa sono: il costo annuo sostenuto dalle imprese per la gestione dei rapporti con la burocrazia pari a 57,2 miliardi i debiti verso i fornitori pari a 49,6 miliardi (dati Eurostat); la lentezza della giustizia costa 2 punti di Pil all’anno che equivalgono a 40 miliardi (Fonte: ministro della Giustizia, Carlo Nordio); le inefficienze e gli sprechi nella sanità per 24,7 miliardi di euro ogni anno (Fonte: Gimbe); gli sprechi e le inefficienze del trasporto pubblico locale per 12,5 miliardi di euro all’anno (Fonte: The European House Ambrosetti-Ferrovie dello Stato) .
In materia di evasione tributaria spesso vengono citati i dati del Mef che stimano in 84,4 miliardi di euro il tax gap delle entrate tributarie (media del periodo 2018-2020).
L’imposta più evasa sarebbe l’Irpef in capo al lavoro autonomo per 31,2 miliardi che corrisponde ad una propensione al gap nell’imposta che da anni sfiora stabilmente il 70%.

Ansa

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