Diversi istituti di credito infatti, spiega il quotidiano, hanno messo in campo agevolazioni come l’azzeramento del canone mensile o delle commissioni per transazioni al di sotto di una certa soglia, ad esempio 10 o 15 euro, oppure un canone mensile fisso.

Ma quindi il contante conviene? Non proprio secondo Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments. Il contante implica dei costi legati ad esempio al trasporto e alle assicurazioni stipulate dai commercianti. Un costo che, riporta il fattoquotidiano.it, “si aggira per ogni spesa intorno ai 19 centesimi, l’1,1% per ogni scontrino medio”.

Una cifra che è quindi inferiore alla percentuale media dell’1,5% rilevata per le transazioni sopra un certo valore, ma al contrario superiore alle commissioni azzerate o scontate delle microtransazioni.

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