Il nome pescato dal mondo anglosassone certo non aiuta specie chi è poco avvezzo alle lingue, ma il concetto è presto chiarito: denaro che torna nelle tasche dei cittadini.

Il Cashback è una delle misure del “Piano Italia cashless” previste dalla Legge di Bilancio 2020, pensate per disincentivare l’uso del contante e spingere i pagamenti digitali, contrastando almeno negli intenti di Palazzo Chigi l’evasione fiscale.

Nei progetti del Governo infatti, il Cashback è un rimborso dato dallo Stato ai cittadini che in forma volontaria vi vorranno aderire per gli acquisti pagati con carta o dispositivi mobile: una sperimentazione è già avvenuta dall’8 al 31 dicembre dove con l’Extra Cashback di Natale bastavano 10 acquisti per avere il 10% di rimborso fino a 150 euro.

Innegabile il successo dell’operazione aldilà delle critiche arrivate soprattutto dagli esperti del settore: secondo fonti di Palazzo Chigi, alle 8 di mercoledì 30 dicembre 2020 risultavano oltre 5,7 milioni i cittadini iscritti al Cashback, da app IO + altri canali (valore assoluto 5.790.459). Più di 9,6 milioni di strumenti di pagamento attivati (valore assoluto 9.686.032) Più di 49,6 milioni di transazioni elaborate, già acquisite dal sistema e visualizzabili dai partecipanti (valore assoluto 49.619.351) di cui, il Cashback effettivo da erogare ai cittadini che già hanno acquisito il diritto all’Extra Cashback di Natale è pari a oltre 157 milioni di euro (valore assoluto 157.034.866 euro). Il Cashback potenziale maturato al 30 dicembre dai partecipanti è di oltre 198,4 milioni di euro (fonte Il Sole 24ore).

Dal 1° Gennaio 2021 il Cashback è a regime e si suddividerà al momento in tre semestri: 1° Semestre (1° gennaio 2021 – 30 giugno 2021), 2° Semestre (1° luglio 2021 – 31 dicembre 2021), 3° Semestre (1° gennaio 2022 – 30 giugno 2022).

Per ognuno di questi periodi la percentuale di Cashback sarà del 10% per un minimo di 50 transazioni eseguite, ma non è tutto: con il Super Cashback potrebbero arrivare ben 1500 euro quale rimborso speciale di tipo forfettario , a patto di risultare tra i primi 100.000 aderenti con il maggior numero di transazioni sempre nel medesimo periodo.

L’erogazione dei rimborsi da parte di Consap S.p.A. avverrà tramite bonifico sul codice IBAN indicato all’atto della registrazione: per la fase sperimentale già conclusa i rimborsi arriveranno a febbraio, mentre per gli altri periodi il bonifico partirà entro 60 giorni dal termine di ogni semestre.

Nessuna paura per chi non si fosse già registrato a dicembre, la procedura rimane invariata: per ogni cittadino maggiorenne e residente in Italia, è sufficiente accedere al servizio tramite l’app IO, dopo aver scaricato e installato l’applicazione sul proprio smartphone o tablet compatibile. In alternativa ci si può registrare sugli altri sistemi messi a disposizione dagli Issuer Convenzionati, cioè dai soggetti che emettono gli strumenti di pagamento elettronici scelti per partecipare all’iniziativa e che hanno sottoscritto una convenzione con PagoPa (Vedi qui l’elenco degli Issuer Convenzionati).

Indispensabile, preliminarmente, la registrazione tramite l’identità digitale Spid anche se Nexi Pay e Satispay proponendo modalità di accesso alternative hanno chiarito l’esistenza di altri canali che permetteranno di ricevere il rimborso, oltre all’utilizzo delle classiche carte di pagamento.

Vale la pena ricordare ancora una volta che il programma è da ritenersi valido esclusivamente per acquisti effettuati a titolo privato (cioè fuori dall’ambito di qualsiasi attività d’impresa, arte o professione): non sono validi invece gli acquisti effettuati online, gli acquisti effettuati fuori dal territorio nazionale, le operazioni eseguite presso gli sportelli ATM, i pagamenti con bonifico e tutte le operazioni relative a pagamenti ricorrenti, con addebito su carta o su conto corrente.

E’ arrivata infine in questi giorni la conferma sulla possibilità di pagare bollo, assicurazione auto e anche le multe utilizzando il Cashback di stato e ottenendo quindi il rimborso del 10%: proprio come avviene per le altre spese, i pagamenti si potranno effettuare con bancomat, carte di credito o di debito, ma devono avvenire anch’essi presso esercizi commerciali fisici.

Ora non resta che vedere se la manovra per educarci a maneggiare meno contanti sortirà l’effetto sperato: confidando che l’italico ingegno, fatto il sistema non trovi l’inganno.

 

Marco Zorzi

 

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