“Se vogliamo trovare proprio un elemento su cui si poteva probabilmente gestire in modo diverso il Superbonus, si poteva magari fissare un plafond complessivo e temporale” più breve per il 110%. “Sicuramente i crediti d’imposta sono importanti, lo stiamo dicendo sulla transizione 5.0, e l’esperienza di dare crediti d’imposta in misura maggiore rispetto a quelli che sono gli interventi che devono essere fatti possono essere veramente contenuti su risultati temporali molto brevi”. Lo sottolinea il responsabile del Dipartimento Banca e Territori di Intesa Sanpaolo Stefano Barrese, che traccia un bilancio sulla misura che tanto fa discutere al livello politico. “Sicuramente il mondo delle costruzioni edili aveva avuto una sofferenza significativa negli anni precedenti, quindi è stato da sempre uno dei settori che lamentava la scarsità maggiore in termini di investimenti, e sicuramente il Superbonus ha rilanciato un settore che per certi motivi era critico- sottolinea il dirigente Intesa SanPaolo- perché è parte integrante anche di quella dinamica così positiva in termini di crescita degli investimenti rispetto a Francia, Germania e Spagna”. Insomma, “era giusto in quel momento, perchè nel 2020 ricordiamoci eravamo tutti chiusi in casa con un’economia ferma”, e dunque “in quel momento ha dato e poteva dare una grande spinta soltanto alla crescita ma occupazionale. Ricordiamoci che il mondo delle costruzioni assorbe molta occupazione, ma ricordiamoci anche- conclude Barrese- che questi interventi” vanno proposti per “intervalli di tempo molto contenuti”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia