Ciao Roberta

mi chiamo G., sono un imprenditore stressato, sposato e con figli. Vivo al nord Italia.

Sono fedifrago, ma di buon senso: non mento, non prendo in giro nessuna delle mie avventure extraconiugali, e ti diro’ di piu’, non faccio neanche la vittima, dico di essere felice in famiglia e ogni tanto esco dal seminato.

A 40 anni, questa è la mia età, so bene che a scegliere è sempre la donna, e ironia della sorte, è proprio lei che ama vivere relazioni con uomini sposati per comodità, meno complicazioni e implicazioni.

Cinque anni fa, ho conosciuto una donna poco più grande di me. Con lei ho vissuto una storia d’amore coinvolgente, passionale ed eroticamente assai piacevole. Tutti i momenti erano utili per incontrarci, io avevo anche le sue chiavi di casa.

Non so bene cosa sia accaduto, ma la storia è precipitata sino alla rottura. Dopo 4 mesi, dalla fine del nostro rapporto, ci siamo rivisti, ma ho compreso immediatamente che era finita davvero.

Dopo circa un anno, è stata lei a farsi sentire, le ho chiesto di evitarmi, di non cercarmi più, perchè attraversando un periodo problematico. E così, dopo una furibonda lite, lei è scomparsa. Ma, nonostante siano trscorsi 3 anni, mi manca. Faccio sesso con tante donne, belle, giovani, ricche , interessanti e anche molto conosciute, fortemente emancipate, grazie anche al web, ma mi sento scelto come un salatino o come una portata di un buffet apricena, non esiste più il corteggiamento. Io penso sempre a lei.

Ho un grande desiderio, quello di mandarle 50 rose per il suo compleanno, nonostante sappia che lei è felice e vive un’altra storia. Ma questo impulso è tanto forte che le manderò i fiori per il suo compleanno, senza biglietto, senza nome, non vedo l’ora che arrivi quella data.

Di cosa soffro?

Caro G.,

intanto mi piacerebbe conoscere il ruolo di tua moglie, in tutta questa matassa di sesso, amore e delusione. Dici di essere un fedifrago di buon senso, addirittura onesto e peraltro, di non fare la vittima. Vittima di chi?

Io, al contrario, temo che tu sia vittima di te stesso e del tuo ego. Lamenti di essere scelto come un salatino, sei quasi travolto dagli eventi, da belle donne che fanno a gara per accaparrarsi il trofeo, cioè il tuo pene!

E mentre vivi queste storie tra il virtuale e il reale, fatte di incontri occasionali, desideri fortemente la donna, che per tre anni ha vissuto una relazione extraconiugale con te.

Tanto forte, da volerle inviare 50 rose, quasi a nutrire il desiderio di destabilizzarla, per misurare ancora il grado di attrazione che le potresti procurare. Sarebbe, infatti, facilmente intuibile il mittente dei fiori.

Mi chiedi di sapere di che cosa soffri. Diamo il giusto senso ai fatti: sei un uomo infedele che inconsciamente colpevolizza la donna sessualmente emancipata che non ti permette di fare il cacciatore, e provi gratificazione nel ruolo del salatino!

Caro G., gli anni passano, non vorrei che da salatino, continuando così, ti trovassi ad essere un biscottino molle!

 

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