I 12 attivisti di Ultima generazione di Padova assolti ieri per aver partecipato e promosso azioni di disobbedienza civile nonviolenta nel corso del 2022 (si va dalla manifestazione non autorizzata alla interruzione di pubblico servizio, degrado di beni, deturpamento e imbrattamento) sono una novità che non piace per niente alla Lega. Il giudice ha assolto una delle 12 persone, che aveva chiesto il rito abbreviato, e decretato il non luogo a procedere per le altre 11. “Ho la piena fiducia nella magistratura, ma in alcuni casi comprendere è difficile. Bloccare le strade, interrompere il traffico, mettere in pericolo se stessi e gli automobilisti, non è il modo giusto per protestare. E per come la vedo io, è un reato che va sanzionato”, obietta Elisa Cavinato, consigliere regionale di Lega-Liga Veneta: “Se passa il principio che paralizzare una città è lecito, l’anarchia prenderà il sopravvento”. La sentenza del Tribunale di Padova, dunque, “mi lascia molto perplessa: queste azioni sono pericolose e creano un danno enorme. Occupare strade ad alta percorrenza, imbrattare opere d’arte, interrompere eventi culturali non sono gesti rivoluzionari, sono gesti sconsiderati. Cosa c’entra la difesa dell’ambiente con il fermare il traffico, con il bloccare lavoratori, con imbrattare edifici pubblici dedicati alla cultura?”. Gli attivisti di Ultima generazione “dovrebbero affrontare le conseguenze dei loro gesti, e non essere autorizzati a comportarsi come vandali. Viceversa, inutile lamentarsi del fatto che in Italia ci siano troppi impuniti in libertà”, conclude Cavinato. Cantano ‘vittoria’ invece i Verdi.
La rentenza a favore dei 12 attivisti di Ultima Generazione a Padova “conferma il diritto alla protesta non violenta. I politici di destra grideranno allo scandalo, ma i giudici hanno parlato forte e chiaro: un attivista è stato assolto e per gli altri undici è stato deciso il non luogo a procedere. Il governo è avvisato: le azioni volte a evidenziare l’urgenza della crisi climatica non possono essere criminalizzate” dichiara Cristina Guarda, eurodeputata dei Verdi. “Dobbiamo difendere il valore del dissenso come pilastro della nostra democrazia”, aggiunge. Gli attivisti di Ultima Generazione “ci ricordano che difendere il diritto di protesta significa anche proteggere il futuro del nostro pianeta”. E, dal canto loro, gli attivisti hanno fatto sapere già ieri che la sentenza li rinvigorisce. Leonardo, fisico, ha dichiarato: “Ribadiamo la forza della protesta nonviolenta, che è legittima e costituzionale. Vi invitiamo a seguirci”, questo mentre a Roma avanzava il decreto sicurezza. “Con il nuovo decreto, gli operai che si siederanno su una strada per difendere il proprio posto di lavoro da qualche multinazionale che per fare profitto delocalizzerà all’estero, potrebbero essere condannati a sei anni di carcere. Anche gli studenti che occuperanno lo spazio all’esterno dell’università, per chiedere un reale diritto allo studio, per primo alloggi ad affitti accessibili, andranno incontro alla stessa pena. Chiunque, abitante, attivista, esponente politico, protesterà in un cantiere per la realizzazione di una grande infrastruttura inutile, costosa e impattante, come ad esempio il ponte sullo Stretto, potrebbe essere condannato fino a vent’anni di carcere. Noi continueremo nella resistenza civile”, promettono gli attivisti di Ultima Generazione.
