La Corte d’Assise di Rovigo ha condannato a sei anni di reclusione tre giovani per aver collocato un ordigno esplosivo davanti a un’abitazione abitata da cittadini stranieri a Cavanella d’Adige, frazione di Adria. Si tratta di Nicolò Siviero, 25 anni, Thomas Marangon, 23, e Cristian Tuttolomondo, 24. Il reato contestato è detenzione e porto di esplosivo aggravato dall’odio razziale.

L’esplosione, avvenuta alle 22 quando i residenti erano in casa, non ha causato feriti ma ha provocato gravi danni allo stabile. Le motivazioni della sentenza, depositate in questi giorni, parlano di un «intenso odio razziale» e di una «volontà di sopraffazione» verso le fasce più deboli. Il reato di strage non è stato riconosciuto, ma la procura potrebbe appellarsi.

Le indagini hanno rivelato una lunga scia di violenze: pestaggi, agguati e altri attentati esplosivi contro cittadini stranieri, come quelli avvenuti al villaggio Tizè a Rosolina nel luglio 2023. Le intercettazioni, rese possibili anche grazie a una cimice installata sull’auto di Siviero, hanno svelato linguaggi d’odio e la preparazione degli ordigni, soprannominati “cobra” o “serpenti”.

La Corte ha disposto risarcimenti per 12 persone offese e per il Comune di Adria, costituitosi parte civile.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia