Un nuovo traguardo nel campo della chirurgia vascolare ed endovascolare è stato raggiunto presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, dove l’équipe della UOC di Chirurgia Vascolare, diretta dal professor Franco Grego, ha eseguito con successo un intervento altamente innovativo su un paziente affetto da dissezione aortica di tipo B.
L’operazione, condotta dal professor Michele Antonello, dal professor Michele Piazza e dal dottor Andrea Spertino, ha previsto l’impianto di un’endoprotesi dell’arco aortico attraverso accessi esclusivamente percutanei, femorale e ascellare destro. Una procedura mai così avanzata, che consente la sostituzione completa dell’arco aortico in maniera totalmente mininvasiva, evitando incisioni chirurgiche e l’arresto del circolo sanguigno.
Una svolta per la Chirurgia dell’Aorta
Questa tecnica rappresenta una vera rivoluzione per la chirurgia toracica: l’intervento, che fino a pochi anni fa avrebbe richiesto un’apertura del torace e una complessa circolazione extracorporea, è stato effettuato con tecniche di altissima precisione attraverso piccoli accessi cutanei. Ciò significa minori complicazioni, degenze più brevi e un’opzione concreta anche per pazienti fragili o considerati inoperabili con la chirurgia tradizionale.
Un Centro di eccellenza a livello Europeo
Il risultato ottenuto conferma l’Azienda Ospedaliera di Padova come uno dei centri di riferimento nazionali ed europei nell’ambito delle tecniche endovascolari più avanzate. L’approccio innovativo adottato non solo migliora la qualità delle cure, ma apre nuovi scenari nella gestione delle patologie complesse dell’aorta toracica.
Verso la chirurgia del futuro
“La possibilità di sostituire l’intero arco aortico senza aprire il torace era, fino a poco tempo fa, considerata quasi fantascienza – ha detto l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin –. Oggi, grazie alla ricerca, alla tecnologia e a una squadra altamente specializzata, è realtà.”
L’intervento eseguito rappresenta dunque un passo decisivo verso un futuro in cui la chirurgia sarà sempre più su misura del paziente, più sicura e meno invasiva. Un motivo d’orgoglio per la sanità pubblica italiana, che si conferma capace di eccellere anche nei campi più complessi della medicina.
