Chiediamo ai lettori di non essere spietati con i giudizi, ricordando che se oggi possiamo smascherare e difenderci dalle vittime è grazie a chi ha raccontato il proprio dramma che avrebbe potuto tenersi per sè.

Quella che sembrava una romantica conoscenza online si è trasformata in una truffa ben orchestrata. Un uomo, fingendosi l’erede al trono dell’emirato di Dubai e usando l’identità del principe Hamdan, ha raggirato un dipendente pubblico 50enne di Treviso, estorcendogli quasi 18mila euro.

La vittima, indicata come Pietro (nome di fantasia), ha conosciuto il truffatore in una chat online a marzo. L’uomo, che si dichiarava segretamente gay e pronto a vivere la sua storia d’amore, lo ha convinto che per essere accettato a corte serviva un dono per il padre. Da lì, tra l’acquisto di una tunica e una presunta “royal card”, Pietro ha cominciato a pagare somme crescenti, arrivando ad accendere finanziamenti e svuotare il proprio conto.

La truffa è stata resa ancora più credibile grazie all’uso dell’intelligenza artificiale: il finto principe è apparso perfino in videochiamata con sembianze realistiche e un linguaggio naturale. Dopo aver scoperto l’inganno, l’uomo si è rivolto all’avvocato Alessandro Schillaci, che ha presentato denuncia alla Procura di Treviso e chiesto il sequestro del conto su cui sono finiti i bonifici. Si sospetta che l’organizzazione agisca dal Regno Unito e che ci siano molte altre vittime.

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