(Redazionale a pagamento) Il dottor Michele Tezzele , fisioterapista specializzato in osteopatia nei disturbi neuromuscoloscheletrici ci parla della fasciopatia plantare e dei metodi di risoluzione di questa fastidiosa condizione.

Cosa si intende per fasciopatia plantare e che differenza c’è con la più nota fascite?

Il termine fascite indica un’infiammazione della fascia plantare, fino a pochi anni fa si pensava che il dolore al tallone e alla fascia plantare fosse dovuto ad un processo di tipo infiammatorio. Tuttavia, negli ultimi anni, diversi studi scientifici hanno dimostrato che il processo non è infiammatorio, ma è presente una degenerazione delle fibre di collagene.

Per quale motivo la fascia va incontro a degenerazione?

Un tessuto, non solo la fascia plantare, va incontro a degenerazione quando il carico che gli viene richiesto è superiore alla sua capacità. Ad esempio l’obesità è un importante fattore di rischio per il carico richiesto al piede, ma ne sono soggetti anche runner e sportivi.

Come possiamo rimediare a questa problematica?

La terapia che io consiglio di seguire è formata da 3 importanti “pilastri”:

 Ottimizzazione dei carichi e controllo dei fattori di rischio.  Esercizio terapeutico costruito su misura per il paziente e ciclo d’onde d’urto. 

Come funzionano le onde d’urto?

Le onde d’urto sono delle onde acustiche piuttosto forti in grado di penetrare all’interno dei tessuti da trattare. L’effetto nei tessuti è quello di dare un forte stimolo rigenerativo e riportare, quindi, la situazione alla normalità. Sono molto utili in disturbi come la suddetta fasciopatia, ma anche per sperone calcaneare, tendinopatia calcifica achillea e della spalla, epicondilite (gomito del tennista) ecc…

Per prenotare una prima valutazione fisioterapica contattare Poliambulatorio SS. Trinità al numero 04451857100 o inviare una richiesta tramite il sito www.poliambulatorioschio.it

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