(Messaggio promozionale)Da impiegata a piccola imprenditrice per portare avanti il messaggio di salute in cui crede e per conciliare i ruoli della sua vita, da quello di donna, di madre e di moglie. Per questo Chiara Fabris ha abbracciato quella che per lei è più una missione, più che un business . Tant’è vero che ha lasciato un posto fisso per dedicarsi a quello che secondo lei, deve essere innanzitutto un messaggio culturale. L’Alveare, di cui è responsabile per tutta la provincia di Vicenza vuole promuovere il mangiare locale in barba alla grande distribuzione. Vuole incentivare al consumo dei cosiddetti prodotti di filiera corta.

La storia di Chiara Fabris è quella della donna della porta accanto, che al guadagno vuole anteporre la qualità della vita che sta nello stile. 45 anni, risiede a Marano ed è madre di due ragazzi di 19 e 16 anni e con non pochi sacrifici sta facendo crescere l’Alveare, che oggi ha due punti di distribuzione: uno a Schio alla Giardineria Drago e uno a Marano. “È il motto dell’Alveare che dice Sì!, un progetto rivoluzionario di filiera corta nato in Francia e sviluppatosi in tutta Europa, dal 2015 anche in Italia. L’Alveare che dice Si! si fonda sull’economia partecipativa: chiunque, privato, azienda o associazione può aderire. Il meccanismo è semplice: i consumatori interessati si registrano sul sito www.alvearechedicesi.it per fare la spesa online, acquistando i prodotti messi in vendita dalle aziende agricole che fanno parte del network. La piattaforma favorisce gli scambi diretti fra produttori locali e comunità di consumatori che si ritrovano creando piccoli mercati temporanei a Km zero, detti alveari”.

Ma non avviene tutto virtualmente perché quando vai a ritirare la merce, una volta a settimana, il cliente ha la possibilità di entrare in contatto con il produttore e magari scopre che a due passi da casa sua c’è un’azienda agricola, con prodotti genuini, di cui non conosceva l’esistenza.

L’Alveare che dice Sì! propone un modello sano ed equo, che permette a ogni produttore di fissare liberamente i prezzi dei prodotti – cosa che non avviene con la grande distribuzione organizzata, dove le tariffe sono spesso blindate – garantendo così una giusta remunerazione che consente ai partecipanti di guadagnare dignitosamente dal proprio lavoro”.

Il credo di Chiara Fabris

Chiara  ha deciso di fare un lavoro che deve essere coerente con ciò in cui crede. “ La strada da percorrere è ancora molto lunga e ogni giorno incontro difficoltà in chi non ha ancora compreso il valore di quello che mangia. Fare la spesa nella grande distribuzione è una cosa, farla acquistando prodotti locali. Non è solo una questione di salute e genuinità, ma anche di sapore. Vogliamo mettere un purè cucinato con patate nostrane con quello fatto con quelle del supermercato? Basta sbucciare una patata per sentire il profumo del prodotto della terra genuino.  Un formaggio creato in un’azienda agricola del nostro territorio con quello comperato negli scaffali e importato? Frutta e verdura, carne, formaggi e altre prelibatezze a km 0 con l’Alveare, vengono consegnate fresche nelle mani dei consumatori direttamente dalle piccole aziende della zona. Fortunatamente, la mentalità sta cambiando e i consumatori stanno sempre più attenti a quello che mangiano. Hanno capito che nutrirsi con cibi sani è anche un investimento sulla salute: è prevenzione. Il cibo locale è molto più fresco perché non ha girato il mondo prima di essere cucinato. Spesso è stato raccolto il giorno prima o almeno la stessa settimana in cui viene mangiato e quindi ha ancora tutto il suo sapore. Più il produttore è vicino al consumatore, meno inquinante è il trasporto dei prodotti. Con distanze più corte, l’inquinamento dei furgoncini, delle navi e degli aerei viene ridotto o addirittura completamente eliminato. Infine, e non è certo l’ultimo motivo per mangiare locale, dobbiamo imparare a sostenere i produttori locali e a sviluppare il settore agricolo. I produttori sono pagati al prezzo giusto e hanno quindi più possibilità per diversificare la loro produzione, ma anche per creare posti di lavoro. Inoltre contribuisce a mantenere il know-how di una regione e a valorizzare le tradizioni culinarie”.

Chi ha creduto nell’Alveare di Chiara Fabris

“Sono fiduciosa perché L’Alveare cresce ogni giorno e chi lo prova non torna più indietro – conclude Chiara Fabris – . Stanno aderendo tanti produttori e dentro il nostro circuito abbiamo già aziende che sono delle eccellenze del nostro territorio come: Fattoria Valleogra : azienda a conduzione familiare, situata a Malo. Allevano animali di bassa corte come polli, faraone, anatre e conigli, rigorosamente liberi e a terra, senza l’uso di antibiotici e mangimi industriali.  Fattoria Ai Capitani : allevamenti situati nei pascoli vicino casa, nelle colline di Cà Trenta, che contribuiscono ad un corretto equilibrio dell’ecosistema e a una vita sana delle mucche. Il tutto a vantaggio della nostra salute, per poter acquistare carni sane e ricche di proprietà organolettiche.  Fattoria La Greppia : azienda agricola situata a S.Tomio (Malo) che vanta un allevamento di vacche per la produzione di latte di Alta Qualità e che dal 2017 trasforma parte del latte in gustosi agri-yogurt e dessert di vari gusti. Essendo anche Fattoria Didattica, propone anche interessanti attività per grandi e piccini . Libere Golosità ‘ : sotto la guida della Cooperativa M25, questo progetto promuove l’opportunità di inclusione sociale e lavorativa per persone in percorso giudiziario all’interno del carcere di Vicenza.  Eko Detergenti : azienda artigianale di Rossano Veneto specializzata nella produzione di prodotti ecologici per la pulizia della casa, del bucato e anche degli amici animali. Utilizzano solo materie prime di origine vegetale e hanno ricevuto anche importanti premi dalla Regione Veneto per il loro processo di produzione attento al rispetto dell’ambiente.

Redazionale

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia