“Porti nello spazio gli occhi dei bambini”. È la speciale richiesta che una mamma ha rivolto all’astronauta Samantha Cristoforetti, invitata dalla Fondazione Città della Speranza, ha fatto visita ai bambini ricoverati nella Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova.
Una sorpresa, questa, che ha calamitato l’attenzione dei piccoli pazienti, i quali hanno non hanno esitato a porre domande alla prima donna italiana ad andare nello spazio per sapere come si vive, quanto tempo si impiega per arrivarci e – perché no – se è stata anche su Marte.
L’entusiasmo è salito nel ricevere in dono i patch della missione che l’ha vista protagonista tra il 2014 e il 2015, un portachiavi a forma di astronauta e una penna dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
“È stato un piacere regalare questo momento speciale – racconta, emozionata, l’ingegnere aerospaziale che, per l’occasione, ha indossato la tuta blu dell’Esa –. Ho visto bambini e genitori forti, sorridenti e sereni, sebbene stiano compiendo una missione veramente difficile. Si tratta, però, di una fase perché oggi i tassi di guarigione danno sempre più speranza a questi bambini di poter crescere e diventare adulti”.
“Ringraziamo Samantha Cristoforetti per aver accettato l’invito di Città della Speranza, nonostante i numerosi impegni, e aver portato un po’ di spensieratezza e un saluto davvero ‘spaziale’ e di incoraggiamento alle famiglie che combattono ogni giorno contro la malattia”, afferma la past president Stefania Fochesato, che ha omaggiato l’astronauta con una targa e la maglietta della Fondazione che, da oltre vent’anni, sostiene le necessità del reparto, centro di riferimento nazionale per la diagnosi di leucemie, linfomi e tumori solidi.
La visita di AstroSamantha ha suscitato grande curiosità anche tra il personale medico ed infermieristico di turno, a partire dal medico Laura Sainati.