“Il 31 dicembre 2025 metà dei medici del Servizio sanitario nazionale andrà in pensione. Ogni anno ci sono 3.000 medici che si dimettono prima di andare in pensione. Ecco, dunque, che dobbiamo ricreare l’attrattività del Servizio sanitario nazionale se lo vogliamo salvare”. Lo ha affermato il presidente dell’Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Antonio Magi, ospite di ‘Unomattina’, contenitore di Rai1.
Il numero uno dell’Omceo Roma si è poi soffermato sul tema della medicina difensiva. “Purtroppo ci sono molte, troppe denunce anche quando non ci dovrebbero essere. È dunque necessario fare una riforma come quella che riguarda le automobili e l’assicurazione obbligatoria: nessuno di noi, quando è alla guida di una macchina, è preoccupato di poter causare un incidente ma sa che è coperto in caso dovesse accadere. Questo, invece, non succede per quanto riguarda la sanità: noi non abbiamo tabelle identiche a quelle, ad esempio, degli incidenti stradali”.
“Se io perdo l’uso della mano destra a seguito di un incidente stradale- ha proseguito- c’è una tabella che mi dice l’entità del risarcimento, mentre quando questo danno viene creato per un problema medico non c’è una tabella, non si conosce quale sia il risarcimento. Generalmente si tratta di milioni di euro, contro i centomila, duecentomila che riguardano la parte automobilistica”.
“Oggi- ha concluso Magi- la maggior parte del fronte assicurativo sul tema dei risarcimenti è legata all’autoassicurazione: invece che per curare, noi utilizziamo fondi del Servizio sanitario nazionale per risarcire eventuali situazioni del genere”.

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