“E’ evidente che in Italia i casi di contagio da Covid-19, anche se in incremento, siano sottostimati. C’è un confronto con la Germania, che ha visto 5 milioni di casi nei 28 giorni precedenti il 23 marzo, con 5mila morti. Noi, nello stesso periodo, avevamo dichiarato 1 milione e 400mila casi e 4.500 morti. È dunque evidente che ci sia qualcosa che non va già da questo confronto, visto che l’andamento in crescita è stato un andamento di casi del tutto comparabile ma non per quanto riguarda i numeri”. Lo ha detto l’ex direttore di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ospite di ‘Agorà’ su Rai 3. “Abbiamo avuto tutti quei morti comparabili a quelli della Germania- ha precisato Galli- un numero di casi inferiore in un momento comunque in cui i nostri casi crescevano. Probabilmente non crescevano abbastanza in termini di definizione reale di caso”.
Il brusco stop in Italia di prime e terze dosi di vaccino anti Covid-19 si spiega “quando corre voce che la variante omicron è blanda e che c’è un ‘liberi tutti’ perchè la faccenda si sta risolvendo, con una visione assolutamente irresponsabile nei confronti di quello che, invece, potrebbe accadere. Con questo discorso della speranza abbiamo visto parecchi morti”.
“Pur essendo francamente del parere, come tutti credo, che si debba cercare di fare di tutto per vivere e per tenere aperto tutto quello che si può- ha aggiunto l’esperto- almeno però facciamo quello che è consentito e possibile per prevenire”. “Si vuole dire a tutti i costi che il problema è ormai alle nostre spalle. Piacerebbe ma ritengo che questa cosa non possa essere messa nel dimenticatoio”, ha concluso.
Agenzia Dire