“Nessuno deve abbassare la guardia. Sarebbe da irresponsabili, perché siamo in un momento decisivo. La situazione epidemiologica, oggi, dice che abbiamo una crescita delle positività, ma una situazione assolutamente tranquilla negli ospedali. Ciò nonostante siamo al lavoro per aggiornare alle più recenti evoluzioni della malattia il nostro Piano di Sanità Pubblica e anche per essere pronti a uno scenario peggiore. La Regione Veneto non è né catastrofista, né ottimista. Siamo obbiettivi e ci muoviamo sulla base dei dati oggettivi che i nostri esperti monitorano e valutano giorno per giorno”.

Lo ha spiegato il Presidente della Regione, Luca Zaia, che ha presentato uno studio della Direzione Prevenzione sulla situazione epidemiologica a tutto il 9 ottobre 2020, da quale emerge che le positività, a partire dalla fine di luglio, sono progressivamente tornate ai livelli di marzo, ma rispetto ad allora i ricoveri ospedalieri presentano numeri infinitesimali (325 persone, delle quali 231 positive contro le svariate centinaia di marzo; solo 29 ricoverati in terapia intensiva, dei quali nove già negativizzati).

Particolare interesse tra gli esperti ha suscitato il dato sull’età delle persone positive, scesa da una mediana di 60-65 anni di marzo agli attuali 40-45 anni. Significativo che, dall’1 all’8 ottobre, la maggior parte dei casi riguardi soggetti dai 25 ai 44 anni, seguiti da quelli tra 45 e 64. Pochi sono i casi over 65, mentre 564 positivi sono attribuibili alla fascia più giovanile, da zero a 24 anni.

Lo studio comprende anche un aggiornamento della situazione delle scuole.

All’8 ottobre 279 scuole presentavano almeno un caso. Gli studenti positivi erano 300 su un totale di 707.814, pari allo 0,04%. 2.379 quelli in quarantena preventiva, pari allo 0,34%. Il numero di docenti e operatori positivi era di 41 su un totale di 95.786, pari allo 0,05%; quelli in quarantena preventiva erano 243, pari allo 0,25%.

“Come dicono i dati – ha tenuto a sottolineare Zaia – da un lato in Veneto al momento non esiste nessuna emergenza ospedaliera, dall’altro l’andamento dei contagi nelle scuole è confortante. La Regione fa e farà tutto il necessario ed è pronta con l’artiglieria pesante se dovesse verificarsi un peggioramento della situazione. Nel frattempo – ha concluso – rivolgo a tutti i cittadini un appello alla responsabilità. Ognuno, mantenendo comportamenti corretti e prudenti, può dare il suo contributo”.

L’attacco di Crisanti a Zaia: “Tamponi fai da te sono una buffonata”

Non si placano i rancori tra il virologo Andrea Crisanti e Luca Zaia, ed è il medico titolare del ‘Modello Veneto’ a tornare all’attacco del governatore, che nei giorni scorsi ha promosso il ‘tampone fai da te per una rapida diagnosi da covid.

“I tamponi fai da te sono una buffonata – ha detto il virologo – Una follia totale, una cosa che non sta né in cielo né in terra. Non sanno proprio che pesci prendere. Il tampone fai da te non dà nessuna certificazione ed è inutile. Dove vanno a finire quei numeri? Se risulti positivo dove viene scritto? Non risulterebbe nelle stime quotidiane. A che serve allora? Un disastro. Mentre la curva dell’epidemia adesso spaventa, perché da lineare sta diventando esponenziale e la mortalità salirà, come è salita in Francia”. Secondo Crisanti il governatore del Veneto è “un venditore di fumo. Ogni volta tira fuori qualcosa di nuovo. Prima il salivare, poi adesso il fai da te. Siamo passati da un modello altamente scientifico e esportabile che avevamo costruito, a una presa in giro”.

a cura dell’Ufficio Stampa della Regione Veneto

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