“Ancora una vittima della West Nile, mentre attendiamo che venga attuato il Piano della Regione per combattere il virus. È un ritardo grave e colpevole, l’Assessore regionale alla Sanità Coletto dovrebbe dimettersi”. Questa la richiesta, affidata a una nota, del Gruppo consiliare del Partito Democratico. “È un problema che in Veneto abbiamo da ormai dieci anni – esordiscono i consiglieri Dem – e che si è progressivamente aggravato, con oltre 130 casi nel 2018. Numeri che non sono bastati alla Giunta veneta per agire con determinazione: solo lo scorso 24 agosto, l’Assessorato alla Sanità ha annunciato un Piano straordinario di disinfestazione a tappeto. Occorre però un intervento continuativo e soprattutto preventivo, ad aprile- maggio”. “La Regione non può e non deve abbandonare i Comuni – continua la nota dei Democratici – specialmente quelli più piccoli, che non hanno le risorse necessarie per compiere un’efficace disinfestazione. Serve un’azione coordinata tra le amministrazioni locali affinché non sia vana perché le zanzare ovviamente non sono stanziali”. “Come consiglieri regionali del Partito Democratico – aggiungono gli esponenti Dem – abbiamo nei giorni scorsi presentato una Mozione per sollecitare la Regione a finanziare tutte le operazioni di prevenzione e contrasto, assumendo un ruolo di regia”.

“La West Nile è stata colpevolmente sottovalutata – ribadiscono i consiglieri regionali PD –  ci si muove soltanto adesso, a fine estate, stanziando 500mila euro per disinfestare, una cifra insufficiente. Dieci morti in Veneto è il drammatico conto, speriamo finale. In qualsiasi Paese civile chi ha  la responsabilità di garantire la salute pubblica avrebbe rassegnato le dimissioni di fronte a una situazione di tale gravità”. “E il Presidente Zaia non può continuare a tenersi alla larga da questa calamità – concludono i consiglieri regionali del Partito Democratico –  il Governatore venga in Consiglio a riferire su come la Giunta sta affrontando l’emergenza”

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