Il punto debole del nostro Paese è la medicina territoriale, secondo Massimo Galli, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali nonché direttore della terza divisione di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, che in una intervista ad Avvenire spiega: “Si è disinvestito per anni. Invece, è la medicina territoriale che garantisce la capacità vaccinale e che fa prevenzione. E poi la medicina scolastica. Smantellata. Le pare che sia stato tanto intelligente cancellare questo servizio?”. Quanto alle ipotesi che circolano sul nuovo anno scolastico, “mantenere il distanziamento tra i ragazzi – afferma il professore – è una missione impossibile e l’idea di riempire le aule di banchi inutili è uno spreco. Servono dei protocolli sanitari: misurazione della febbre e test rapidi ripetuti nel tempo, resi possibili dall’evoluzione che avranno nei prossimi mesi il test salivare e quello sul secreto nasale che danno una risposta in pochi minuti e mi auguro possano consentire la rapida identificazione dei soggetti infetti. Riportiamo i medici nelle scuole”.

 

‘Utilizzare i medici in pensione’

«Non abbassare la guardia nei confronti del virus e continuare a mettere in campo tutte le misure di prevenzione e sicurezza anti-Covid 19, pur riprendendo con prudenza e cautela uno stile di vita sempre il più possibile ordinario e consueto. L’epidemia continua a impegnarci in una sfida senza precedenti, ma in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico non si può e non si deve pensare a un inevitabile adattamento in funzione della salvaguardia della salute degli studenti, gli insegnanti e tutti gli operatori del settore».

Così in una nota la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie) che ha inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e al Ministro della Salute  avanzando una proposta concreta tesa all’impiego, in forma totalmente gratuita e volontaria, dei medici di Medicina Generale in pensione proprio all’interno di tutte le  scuole del paese per le finalità e con le procedure individuate a supporto della riapertura degli istituti scolastici a tutela, oltretutto, dell’intera comunità.

«L’appello è rivolto in particolare alle migliaia di Medici di Medicina Generale in pensione, eccezionale risorsa professionale totalmente inutilizzata, professionisti esperti e perfettamente formati e con esperienza in genere ultratrentennale, ben aggiornati e spesso in prima linea su Covid19», spiega il Presidente SIMG Claudio Cricelli tra le righe della lettera aperta indirizzata ai Ministri Azzolina e Speranza.

«Tali figure professionali hanno lo straordinario vantaggio di conoscere giá gli studenti, il personale scolastico, le loro famiglie in quanto medici operanti nelle comunità – continua Cricelli – Saremmo in grado con Fimmg di fornire immediatamente molte disponibilità». E a sostegno della proposta avanzata dalla Simg ci sarebbe anche il fatto che le Associazioni della Medicina Generale italiana posseggono le necessarie competenze e gli strumenti di supporto alla formazione sui temi specifici della salute delle persone, della prevenzione e della sorveglianza epidemiologica e i supporti informatici necessari «che le offro a titolo totalmente gratuito, fatte salve le necessarie protezioni e salvaguardie di rito».

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