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Il ministro Schillaci vuole mettere fine alla deriva dei gettonisti che ‘tamponano’ la nostra sanità

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“Il provvedimento sui gettonisti che abbiamo recentemente effettuato è una cosa alla quale, forse, qualcuno ha dato poca importanza. Dovevo arrivare io e scoprire che c’erano medici pagati tre o quattro volte di più? Prima non se ne era accorto nessuno? Eppure questo fenomeno esisteva da un anno e mezzo”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante la conferenza stampa sul Decreto tariffe – Dpcm 12 gennaio 2017 sui nuovi Lea. “Com’è- ha proseguito l’esponente del governo- che i soldi per fare alcune operazioni c’erano in passato e per farne altre no? Siamo arrivati noi- ha concluso- e abbiamo ridato lustro al Sistema sanitario nazionale? Perché si è dovuto pagare tre volte di più alcune persone per farle lavorare nel sistema pubblico? Però di tutto questo mi ricordo che, sulla stampa, dei gettonisti ho scoperto quando sono arrivato qua ma, ripeto, esistevano da un anno e mezzo”.

“Per superare le liste d’attesa si dovrà “gratificare di più gli operatori sanitari, perché se lo fossero maggiormente lavorerebbero di più nel sistema pubblico”, contrastare il fenomeno di quei medici gettonisti “pagati tre volte di più rispetto a un operatore del pubblico”, ridurre il numero di esami inappropriati coinvolgendo le società scientifiche e coinvolgere maggiormente le strutture private convenzionate. Aveva dichiarato ai media  il ministro della Salute. 

Dati alla mano un medico gettonista, ossia a “chiamata” costa allo stato fino a 250 euro all’ora contro i 45 di uno strutturato.

Il grande spreco dei medici a gettone: uno schiaffo alla professione e un pericolo per la sanità pubblica. Veneto al primo posto