La dieta mediterranea festeggia 10 anni. Il suo compleanno è il 16 novembre, giorno in cui fu iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, che riconobbe con questa definizione le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei fornendo alle comunità un senso di appartenenza e di continuità.

“La nostra Dieta mediterranea, il nostro saper produrre, con qualità e sapienza,  racchiudono un valore aggiunto di tradizioni e valori che non hanno eguali nel resto delle tradizioni enogastronomiche mondiali – ha spiegato Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti Vicenza – Il riconoscimento dell’Unesco ha per noi una valenza straordinaria, perché significa attribuire al lavoro che svolgiamo un’importanza fondamentale, strategica anche sotto il profilo economico, oltre che salutistico”.

La dieta mediterranea è molto più, quindi, di un semplice elenco di alimenti o una tabella nutrizionale. È uno stile di vita che comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e, soprattutto, la condivisione ed il consumo di cibo.

“Consumare cibi del territorio significa mangiare sano, ma anche rispettare l’ambiente, evitando ai cibi di compiere trafitti lunghi, talvolta di migliaia di chilometri – ha commentato Cerantola – La dieta mediterranea ha effetti positivi sulla sfera sociale, economica ed ambientale, perciò si può considerare la dieta mediterranea un modello alimentare sostenibile”.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia