La musica non si ascolta solo con le orecchie, ma è un’esperienza che coinvolge tutto il corpo: quella che ci piace e che stimola sentimenti positivi come calma e soddisfazione viene percepita soprattutto con il cuore e con lo stomaco, mentre quella che genera ansia e confusione è associata più spesso alla testa.

Lo ha scoperto lo studio guidato dall’Università di Tokyo e pubblicato sulla rivista iScience, che ha coinvolto oltre 500 partecipanti facendogli ascoltare otto brevi brani musicali composti solo da quattro accordi ciascuno.

Questi risultati dimostrano che la musica potrebbe essere utilizzata in maniera mirata per migliorare il benessere mentale e ridurre lo stress.

Analizzando le risposte date dagli ascoltatori, gli autori dello studio guidati da Tatsuya Daikoku sono riusciti a disegnare una mappa del corpo distinta per ciascuna sequenza di accordi. Le sensazioni addominali più forti sono state registrate quando il brano progrediva in modo prevedibile e senza sorprese, facendo associare le melodie a sentimenti di calma, sollievo, soddisfazione e nostalgia. Il cuore, invece, risultava più coinvolto quando il brano musicale terminava in modo sorprendente: in questi casi, le sensazioni prodotte erano legate a sentimenti di piacere più forti.

Entrambe le tipologie di motivetto evocavano apprezzamento estetico e riducevano i sentimenti negativi. Al contrario, le sequenze che generavano forti sensazioni alla testa erano significativamente associate a sentimenti di ansia e confusione. “Penso che questa sensazione che coinvolge tutto il corpo sia ciò che definisce veramente la musica”, afferma Daikoku: “Questa ricerca permette di capire come le esperienze musicali siano strettamente connesse al nostro corpo e potrebbe contribuire all’uso della musica come strumento per migliorare la salute mentale”.

Ansa

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