(ansa)Grazie all’attivazione dell’anagrafe vaccinale non c’è più l’obbligo di presentazione dei certificati a scuola e cade di conseguenza la scadenza del 10 luglio per la consegna dei documenti per le iscrizioni scolastiche, prevista dalla normativa vigente (Legge Lorenzin). Lo precisa il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a pochi giorni dalla data ultima per dimostrare alla scuola di avere rispettato le indicazioni di legge.
Essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più quindi l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema automatizzato fa dialogare Asl e istituti scolastici. Grazie all’Anagrafe vaccinale, le situazioni irregolari di genitori che non hanno sottoposto i figli alle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie alle istituzioni scolastiche che provvederanno a richiedere i documenti eventualmente mancanti ai genitori.
I genitori avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha istituito l’anagrafe nazionale con decreto ministeriale del 18 settembre scorso. Tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime. L’annuncio arriva l’indomani di una dichiarazioni dell’associazione presidi che si dichiarava pronta a raccogliere la documentazione, comunque senza problemi.
In attesa che il Parlamento decida sul varo del cosiddetto ‘obbligo vaccinale flessibile’ (la vaccinazione resterebbe obbligatoria solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”), resta in vigore la legge Lorenzin: prevede l’obbligo della vaccinazione per le iscrizioni all’asilo nido e alla scuola materna e, con modalità diverse, riguarda anche le scuole elementari, scuole medie e i primi due anni delle superiori, fino ai 16 anni. Di conseguenza i bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non possono accedere agli asili nido e alle scuole dell’infanzia; bambini e ragazzi nella fascia d’età da 6 a 16 anni potranno entrare a scuola. In entrambi i casi, se i genitori rifiuteranno ripetutamente di far vaccinare i figli dopo colloqui e solleciti da parte delle Asl, incorreranno nelle sanzioni pecuniarie previste dalla legge.
Le vaccinazioni obbligatorie previste sono dieci. Si tratta di anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. (ansa)