I 10 euro del super-ticket statale sulle prestazioni specialistiche non si toccano.
Lo ha deciso il Tar del Lazio, che ha detto ‘no’ al ricorso della Regione Veneto, che nel 2011 aveva chiamato in causa il Ministero della Salute e le altre Regioni per contestare la manovra imposta dall’allora governo Monti.
Manovra che consisteva nel far aprire i portafogli dei cittadini, costretti a pagare una quota fissa (10 euro) per ogni ricetta per visita ed esami ambulatoriali.
La partecipazione dei pazienti al costo della prestazione serviva per coprire il taglio del Fondo Sanitario Nazionale e il Veneto, caratterizzato da una Sanità definita efficiente, a fronte di 67 milioni persi doveva comunque garantirne 100 allo stato.
Da qui l’idea di Luca Zaia, governatore della Regione, di fare ricorso, lamentando anche la decisione di moltissimi pazienti di spostarsi dalla sanità pubblica a quella privata in quanto la prestazione richiesta è meno onerosa del ticket applicato.
Da Roma però è arrivato il perentorio ‘no’.