Troppo ‘veloce’ sotto le lenzuola il 20-30% degli uomini. L’eiaculazione precoce (Ep) è la più comune disfunzione sessuale maschile negli uomini al di sotto dei 60 anni, ma è una delle meno diagnosticate e trattata. Sono i numeri diffusi oggi a Madrid alla presentazione di un campagna europea di sensibilizzazione su questo problema, dal titolo ‘Not just a moment’.

 

 L’Ep è una condizione medica complessa che può essere causata da vari fattori e può essere descritta come breve tempo di latenza eiaculatoria (cioè il periodo compreso fra la penetrazione e l’eiaculazione), scarso o assente controllo dell’eiaculazione con conseguenze personali negative.

 Il tempo di latenza ‘limite’ è stato fissato in circa 1 minuto sulla base del fatto che questo è il valore medio osservato in circa il 90% degli uomini con eiaculazione precoce permanente, mentre il 10% riporta un valore compreso fra 1 e 2 minuti.

 Gli esperti evidenziano che questo tempo di latenza ha un effetto diretto sul senso di controllo sull’eiaculazione dell’uomo, ma non influenza direttamente il grado di soddisfazioneo di disagio personale.

 Più nel particolare, secondo l’International Society for Sexual Medicine, questo disturbo è definito da: Tempo di latenza eiaculatoria di circa 1 minuto, cioè l’eiaculazione si presenta sempre o quasi sempre prima o entro circa un minuto dalla penetrazione; Mancanza di controllo dell’eiaculazione, ossia l’incapacità di ritardare l’eiaculazione in tutte o quasi tutte le penetrazioni; Problemi personali legati alla condizione, come angoscia, frustrazione e/o rinuncia all’intimità sessuale.

 Esistono infine due tipi di eiaculazione precoce: la forma primaria, nota anche come permanente, che si manifesta dalla prima esperienza sessuale e continua per tutta la vita; la forma secondaria, nota anche come acquisita, caratterizzata da un esordio improvviso o graduale rispetto a una situazione che in precedenza era normale.

L’eiaculazione precoce è più frequente rispetto all’impotenza negli uomini con meno di 60 anni e non è legata all’età. Circa il 50% degli uomini con sintomi di eiaculazione precoce hanno indicato che questi erano presenti fin dalla loro prima esperienza sessuale. Ma nonostante la sua diffusione, questo problema rappresenta ancora una condizione sottodiagnosticata e sottotrattata: gli uomini sono spesso riluttanti a discutere i loro sintomi con un medico, spesso a causa dell’imbarazzo o della percezione che non ci siano soluzioni.

 Inoltre, gli uomini affetti da eiaculazione precoce sono convinti che non ci sia un trattamento promettente per la loro condizione. Di conseguenza, solo il 9% consulta un medicoe di questo piccolo gruppo quasi il 70% lo ha fatto in una visita programmata per un altro motivo.

 L’eiaculazione è principalmente influenzata dalla centrale di controllo del sistema nervoso e le evidenze più attuali suggeriscono che l’eiaculazione precoce è un disturbo più neurobiologico che psicologico. Il processo di eiaculazione, infatti, coinvolge una serie di neurotrasmettitori, incluse serotonina, dopamina, ossitocina e altri. Gli studi suggeriscono che è soprattutto la serotonina e un gruppo di specifici recettori a essere prevalentemente coinvolti nel processo di ritardare l’eiaculazione. Di conseguenza, questo problema può essere associato con la presenza di bassi livelli sinaptici di serotonina nelle regioni del sistema nervoso centrale che modulano l’eiaculazione. Da qui, la possibilità di trattare il disturbo.

 Inoltre oltre il 60% delle partner di uomini affetti da eiaculazione precoce risulta insoddisfatta del rapporto sessuale; sempre il 60% degli uomini affetti da eiaculazione precoce è convinto che la propria relazione sarebbe più solida se fosse in grado di soddisfare di più la propria partner a livello sessuale; infine, il 60% dei maschi colpiti si curerebbe su suggerimento della compagna e circa il 75% di coloro che hanno cercato soluzioni lo ha fatto soprattutto per migliorare la soddisfazione sessuale della partner.

(adnkronos)

 

 

 

 
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