Si è rinnovato a La Vigna di Sarah, sulle colline di Cozzuolo (Vittorio Veneto) il rito della vendemmia notturna. Da sei anni, infatti, qui si svolge l’unica vendemmia notturna sulle colline del Prosecco, diventate patrimonio dell’Unesco nel luglio 2019, che vuole essere allo stesso tempo una festa per celebrare uno stile di vita legato alla natura e al territorio.

L’evento è stato anche l’occasione per consegnare il premio “per l’agricoltura eroica” ad Andrea Valentinetti, giovane chef e fondatore a Padova del ristorante “Radici”. Valentinetti ha raccontato la sua storia, il legame speciale con Ponza e soprattutto l’importanza fondamentale che ha avuto nella sua formazione l’esperienza a Le Calandre della famiglia Alajmo.

Tra i presenti anche l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner, che ha sottolineato il valore culturale delle colline del Prosecco Patrimonio Unesco e la peculiarità dell’agricoltura eroica, e il prof. Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, il quale ha trattato in maniera scientifica e approfondita i vari aspetti dell’alimentazione, sostenendo l’importanza della dieta mediterranea e del consumo di frutta e verdura, ricordando però che la dieta è anche una questione di cultura e di abitudini.

L’accensione dei palloni-lanterna che fanno di rimando al bagliore della luna piena ha poi dato il via alla vendemmia di Sarah Dei Tos, che crede profondamente nella necessità di una trasformazione dell’agricoltura verso il biologico come unica strada percorribile per la sostenibilità del territorio, per una scelta consapevole di salute anche a tavola e non da ultimo per la qualità del prodotto finito. (ANSA)

 

Le ragioni della vendemmia notturna

  • Per le temperature più basse. Uno dei motivi più ovvi della vendemmia di notte è che, quando si inizia la raccolta, è ancora estate e fa caldo. Durante la notte le temperature scendono e i vendemmiatori possono lavorare meglio e senza rischi.
  • Uva più soda. Alcune cantine sostengono che la temperatura notturna aiuti a raccogliere e a manipolare meglio i grappoli, in quanto gli acini sono più sodi e si possono evitare problemi fermentativi.
  • Il caldo danneggia l’uva. Non solo le alte temperature diminuiscono la resa dei lavoratori, ma anche l’uva ne risente. Durante il giorno, l’uva tende ad aprirsi e ad arrivare in cantina in cattive condizioni, ad esempio con una maggiore ossidazione. Di notte questo non accadrebbe.
  • Le cantine risparmiano energia. Quando le temperature scendono, la cantina può risparmiare energia poiché tutta l’uva raccolta arriva a una temperatura più bassa. Con il caldo, è necessario un dispendio energetico maggiore per raffreddare le celle in cui il frutto viene conservato.
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