Le opinioni degli italiani si dividono esattamente a meta’ rispetto alle etichette tradizionali con cui identificare i generi sessuali (uomini e donne): per il 49,2% sono ancora valide, per il 50,8% sono troppo rigide. E’ quanto emerge dal Rapporto Italia 2021 dell’Eurispes presentato  a Roma. Un trattamento non equo in base al genere viene attribuito soprattutto al mondo del lavoro, che secondo il 63,1% degli italiani penalizza le donne in termini di riconoscimento economico e possibilita’ di carriera. Secondo il 57,6% continua ad esserci disparita’ nella divisione degli impegni domestici, secondo il 55,5% nel riconoscimento del ruolo nella societa’.

Chi e’ piu’ discriminato in Italia?

I risultati indicano che sono considerati oggetto di discriminazione soprattutto le persone transgender (69,7%), i senzatetto (67,4%), i rom (65,3%); seguono le persone di colore (63,4%), gli omosessuali (63,2%), gli islamici (61,2%). Trattamenti ingiusti sarebbero riservati anche alle donne (56,8%) ed agli stranieri in generale (52,8%). I cittadini di religione ebraica sono oggetto di discriminazione per il 39,8% degli italiani, una quota minoritaria ma rilevante ed allarmante, che conferma la sopravvivenza di forme di antisemitismo.

Agenzia Dire

 

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