Il 95% delle donne dirigenti ritiene che la maternità e l’educazione dei figli abbia fornito loro abilità uniche che possono essere trasferite nella professione. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto su un panel di donne manager a livello internazionale da Korn/Ferry, società specializzata nell’Executive Search e nel Talent management, attraverso il Korn/Ferry Institute.

Secondo la ricerca, le competenze più importanti che la maternità fa maturare, e che possono essere trasferibili a livello professionale, sono la capacità di motivare e ispirare gli altri, una maggiore elasticità e un livello più ampio di fiducia. Lo studio ha inoltre messo in evidenza il grande impatto che ha la tecnologia sull’equilibrio vita/lavoro per chi è genitore. Quasi l’80% delle donne che lavorano ritiene che la tecnologia abbia reso molto più facile conciliare professione e famiglia, grazie al fatto di poter di essere collegate al posto di lavoro in qualsiasi momento e ovunque si trovino. “I risultati dimostrano che l’essere genitori offre un’importante formazione in psicologia, nella gestione del tempo e in diplomazia, abilità che possono facilmente essere applicate al business”, commenta Barbara Valaperti, Senior Consultant di Korn/Ferry, impegnata nel progetto paneuropeo della società per l’individuazione di candidate manager per il ruolo di membri indipendenti nei Consigli di amministrazione. “La tecnologia, inoltre, contribuisce a rendere più facile per le donne – aggiunge – mantenere il doppio ruolo di dirigente e genitore”. Nonostante l’effetto positivo della tecnologia nell’agevolare i genitori nella gestione delle esigenze di bambini e lavoro e i vantaggi che derivano dalle competenze trasferibili in campo professionale, circa il 45% delle donne dirigenti d’azienda è però convinta che avere figli abbia ostacolato “abbastanza” le prospettive di crescita della loro carriera. Un altro 8% ritiene che la maternità abbia in “grande misura” limitato la loro carriera. Sempre secondo il sondaggio e come ulteriore prova della sfida, il 29% delle donne intervistate ha rinviato (19%) o ha deciso di non avere figli (10%) per le loro carriere. “Dalla ricerca di Korn/Ferry è emersa inoltre un’altra considerazione importante – continua Valaperti – e che conferma come nella realtà quotidiana sia difficile sradicare le convinzioni legate al genere. Le donne del nostro panel sono infatti equamente divise sulla questione se esista ancora un ‘soffitto di cristallo’ che limita il loro progresso professionale“. A tale proposito, il 27% delle intervistate ha risposto affermativamente alla domada; il 23% è convinta del contrario, mentre il 50% è in forse. “Un dato comunque è certo: malgrado la spaccatura sulle prospettive, le donne, a livello mondiale, continuano a detenere meno del 15% delle posizioni dirigenziali presso le organizzazioni aziendali ed esiste ancora un divario salariale a tutti i livelli di leadership, anche tra le posizioni più alte. A parità di incarichi, le donne guadagnano il 25% in meno rispetto ai colleghi maschi che ricoprono le stesse posizioni”, conclude Barbara Valaperti.(adnkronos)

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