Lo definisce “artivismo”, un concetto che fonde arte e attivismo. E si ribella contro l’uso strumentale della frase ‘Pensati libera’ portata da Chiara Ferragni sul palco di Sanremo attraverso uno dei suoi abiti. Lo street artist e tatuatore cicatrici.nere, che di questo slogan ha tappezzato varie città tra cui Bologna, interviene su Instagram per dire la sua sulla stola con la frase ‘Pensati libera’ scelta da Chiara Ferragni per presentarsi al pubblico del Festival in occasione della sua prima entrata in scena all’Ariston. Un post per spiegare da cosa nasce la frase e una serie di storie in cui rilancia le accuse di plagio che sono piovute addosso a Ferragni e a Dior che ha confezionato l’abito.

Definendolo “il vestito manifesto”, l’influencer e fashion blogger ha scritto su Instagram: “Sentivamo la necessità di portare sul palco più popolare d’Italia un messaggio sociale, anche attraverso la moda”. Ferragni ha intestato la paternità dello slogan all’artista Claire Fontaine: “Le semplici e pur così forti parole arrivano da una fotografia scattata che speriamo possano ispirare tutte le donne a sentirsi libere di uscire dal ruolo che è stato a loro imposto dalla società”. E la stessa artista femminista ha spiegato di aver preso ispirazione dalla scritta letta su un muro di Genova dopo una marcia per i diritti delle donne.

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