“Lo scorso 26 marzo Valentino “Teppa” Bortoloso, l’ultimo dei responsabili ancora in vita dell’eccidio di Schio avvenuto nella notte tra il 6 e 7 luglio 1945 in cui furono uccise 54 persone e ferite altre 81, ha compiuto 100 anni. A festeggiarlo, fra gli altri, come rivelato da un post pubblicato su Facebook dalla capogruppo del PD in Consiglio comunale di Schio Giulia Andrian, anche una delegazione ufficiale del Pd locale. Una pubblicizzazione attraverso i social che ritengo certamente incauta, ma ancora più grave è il fatto che, in conseguenza delle prevedibili polemiche che la vicenda ha causato, vi sia stato uno strenuo tentativo, da parte della dirigenza locale del PD, di giustificare l’indifendibile. In politica si possono commettere errori, ma dinanzi all’evidenza non si dovrebbe fare altro che ammetterlo e scusarsi. A causa di questi comportamenti faziosi e inopportuni sembra che la ricorrenza del 25 aprile sia purtroppo destinata a rimanere divisiva a causa di chi, anziché valorizzarne il significato ricercando il più possibile la costruzione di una memoria condivisa, per partigianeria tende a farne un simbolo continuo di lotta politica. Spiace constatare che proprio gli esponenti del Partito Democratico e della Sinistra in generale, che hanno fatto della partecipazione e dell’inclusione un’effimera bandiera, siano i primi a creare strumentali divisioni che riaprono ferite mai del tutto rimarginate”.  Sono le parole taglienti del comunicato del deputato maranese della Lega, Erik Pretto, dopo il post su facebook con la foto, che ritraeva esponenti dei dem ai festeggiamenti dei cento anni di Bortoloso.

Ma cosa aveva scritto la consigliera comunale del Pd di Schio? 

“Abbiamo festeggiato in tanti alla Casa del popolo di Santorso i 100 anni di Valentino Bortoloso. Come ho sentito recentemente dalla vedova Calabresi, non bisogna inchiodare le persone ad un singolo episodio della loro vita, ma apprezzarle per quello che hanno fatto prima e dopo. Per questo Valentino Bortoloso è e rimane per molti di noi il simbolo della lotta partigiana ed è stato un onore poter stringergli la mano. Un’emozione forte mi ha provocato la consapevolezza di aver incrociato un testimone della Storia con la S maiuscola. Un orgoglio aver sentito dalla sua voce che adesso tocca a noi portare avanti i suoi ideali”.

Eccidio di Schio. Valentino Bortoloso, detto “Il Teppa” compie un secolo di vita

 

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