La Ulss 7 si avvia verso la conclusione del suo periodo ‘di prova’ e ne esce con le ossa rotte, classificandosi all’ultimo posto nel bilancio triennale 2017-2019 delle aziende sanitarie venete.

A far preoccupare di quale sarà il futuro dell’azienda sanitaria locale, che raggruppa al suo interno il bacino dell’Alto Vicentino e quello bassanese, sono proprio i conti, che includono un project financing (quello relativo all’ospedale di Santorso) che viene appianato dalla Regione ma che pesa come un macigno.

Una Ulss che era stata fortemente voluta dai dai sindaci dell’Alto Vicentino e da forze politiche di varie appartenenze, che però alcuni avevano indicato come “pericolosa” e “probabile causa di un impoverimento per quei servizi eccellenti, apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo, che erano prerogativa della Ulss 4 Alto Vicentino. A non essere entusiasta per la fusione delle due aziende sanitarie 3 e 4 (Bassano del Grappa e Alto Vicentino) era lo stesso Domenico Mantoan, direttore generale della Sanità veneta, che aveva dichiarato espressamente di avere assecondato la richiesta del territorio, che unitamente aveva preferito ‘allearsi’ e non andare con la Ulss provinciale Berica.

Oggi però è il momento del bilancio e a chiederne conto sono ancora una volta Carlo Cunegato e Giorgio De Zen, consiglieri comunali di Coalizione Civica Schio, da sempre contrari alla fusione, che con un’interrogazione rivolta al loro sindaco, Valter Orsi, chiedono a gran voce di sapere quali sono le previsioni per la Ulss 7.

“L’Ulss 4 aveva cominciato ad essere in passivo a causa degli interessi dei privati amici dei politici – hanno sottolineato i consiglieri scledensi – Da lì i primi tagli. Poi nel 2016 la fusione per incorporazione con Bassano. Un territorio con cui non c’era una affinità culturale, che c’era invece con Vicenza. Bassano, che aveva già un bilancio in passivo, si è fusa con la nostra Ulss, già affossata dal project e quindi i tagli sono diventati iperbolici. A soffrire è l’ospedale ma i servizi territoriali ne escono addirittura devastati. Lo abbiamo gridato con forza ma siamo rimasti inascoltati. Il 4 giugno abbiamo saputo ufficialmente che la Ulss 7 è stata l’azienda sanitaria del Veneto con le peggiori performance nel 2017 e nel 2018: 29 milioni e 18 milioni di euro di passivo. Al di là delle questioni di bilancio, queste scelte politiche della Lega, approvate anche dall’amministrazione scledense, stanno minando l’Art. 32 della Costituzione, che riconosce a tutti il diritto alla Salute. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: carenza di medici e di ogni tipologia di personale nel servizio pubblico, chiusura del Centro di Salute Mentale, servizi territoriali in crisi”.

L’interrogazione

L’interrogazione è rivolta al sindaco di Schio e all’amministrazione comunale, che si dovranno confrontare con la Conferenza dei Sindaci, per dare risposte definitive.

“Quali sono le cause del pesante disavanzo nel bilancio dell’Ulss 7 negli anni 2017 e 2018 e cosa si prevede per il 2019 – chiedono Cunegato e De Zen – Quanto hanno pesato sul bilancio negli anni 2017, 2018 e 2019 le cosiddette ‘fughe’ dei cittadini verso altre Ulss, ed in particolare verso l’Ulss 8 Berica? La trasformazione del nostro ospedale in Covid Hub provinciale ha ulteriormente aumentato le fughe? Che cosa si prevede per il bilancio del 2020? La legge 19 del 25 Ottobre 2016 detta disposizioni per l’individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende Ulss. All’Art. 16 si legge: ‘L’articolazione delle Aziende Ulss, così come ridefinita dall’articolo 14 della presente legge, viene sottoposta dalla giunta regionale ad una prima verifica, al termine del primo triennio dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero in coincidenza con l’adozione dei piani socio-sanitari regionali al fine di valutare i risultati raggiunti sotto il profilo dell’efficacia e dell’efficienza delle prestazioni erogate’. Si deduce, quindi, che la Giunta Regionale nel 2019 avrebbe dovuto effettuare una verifica sulla sostenibilità finanziaria e sull’efficacia sanitaria dell’Ulss 7. I dati sui deficit di bilancio e il declino della sanità del territorio, a nostro avviso, sono già eloquenti. Tuttavia la interroghiamo per sapere se la giunta regionale ha effettuato la verifica sulla sostenibilità della nostra Ulss, prevista dalla legge regionale da essa stessa approvata, e quali sono i risultati emersi. Cosa intende fare il sindaco – concludono Cunegato e De Zen – per evitare il declino dei servizi territoriali che sembra inarrestabile? Perché il Centro di Salute Mentale non ha ancora riaperto? Quali azioni intraprenderà per impedire l’impoverimento dei servizi a Schio, il loro restringimento e la conseguente allocazione a Thiene?”

A.B.

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