Ogni anno buttiamo 58 miliardi di bicchieri di plastica e 200 miliardi di bottiglie Pet solo di acqua minerale, senza pensare che le bottigliette di plastica possono rimanere nell’ambiente per mille anni, cosi’ come le buste di plastica, le lattine di alluminio e gli oggetti in polistirolo. Ci vuole un po’ meno tempo, invece, per smaltire le sigarette (da 1 a 5 anni) e i cotton-fioc (da 20 a 30). Questo significa che oggi stiamo ancora facendo le spese di cio’ che hanno buttato via i nostri nonni.

 Delle 260 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno, circa il 10% finisce in mare (il 20% da navi e il restante 80% dalla terraferma) per un totale di 46mila pezzi di plastica galleggianti in ogni miglio quadrato di oceano, un ‘minestrone’ di immondizia lungo circa 2.700 km. Un vero e proprio mare di rifiuti: stando ai dati del dossier del Wwf “Spiagge d’Italia”, si stima che ci siano circa 6,4 milioni di tonnellate di rifiuti negli oceani di tutto il mondo. E la maggior parte di questi non e’ biodegradabile, mentre mare, sole e onde riducono le plastiche in frammenti piccolissimi, particelle tra i 20 e i 50 micron di diametro, piu’ sottili di un capello, che saturano l’acqua ed entrano a far parte dell’ecosistema marino.

 Si stimano 250 miliardi di micro-particelle di plastica (mediamente una particella pesa 1,8 milligrammi) presenti sui litorali di Francia, Spagna e Nord-Italia, per 500 tonnellate complessive. L’accumulo di rifiuti sui fondali marini blocca gli scambi gassosi tra i fondali e l’acqua sovrastante; la conseguente anossia (assenza di ossigeno) che si viene a creare modifica in maniera sostanziale e spesso distrugge in maniera irreversibile gli ecosistemi

 Secondo il rapporto dell’Unep (United Nations Environmental Programme) ”Marine Litter: A Global Challenge”i sacchetti di plastica sono la quarta tipologia di rifiuti piu’ frequentemente rinvenuti sulle spiagge del Mediterraneo (l’8,5% del totale), seguiti dalle bottiglie di plastica (9,8% del totale), le sigarette e mozziconi. Stime recenti indicano nel Mediterraneo 3 miliardi di rifiuti galleggianti o addensati sui fondali, di cui il 70-80% sarebbe costituito da plastica.Su un totale di 1.051 miglia nautiche nel Mediterraneo sono stati prelevati oltre 500 kg di rifiuti marini, pari a 2,1 rifiuti mediamente presenti per chilometro quadrato, l’83% dei quali era costituito da plastica (dati dell’Hellenic Marine Environment Protection Association su 14 rapporti realizzati da navi oceanografiche in diverse aree, dallo stretto di Gibilterra al sud di Cipro e dall’Adriatico al canale di Suez).

 L’Universita’ di Patrasso ha monitorato le acque profonde in 4 dei maggiori golfi lungo la costa ovest della Grecia collezionando 3.318 rifiuti in un’area di 20 chilometri quadrati la cui profondita’ massima raggiungeva i 300 metri; il 56% dei rifiuti era plastica. L’Unep segnala anche lo studio effettuato sulla costa di El-Mina del Libano: dei rifiuti accidentalmente catturati dalle reti di 10 pescatori volontari il 78% erano plastici. Sui fondali della costa francese del Mediterraneo il 70% dei rifiuti rinvenuti in 3 spedizioni oceanografiche erano sacchetti di plastica. In un’ora a bordo di un peschereccio che opera con rete a strascico possono venir raccolti circa 4 kg di rifiuti, di cui il 73% costituito da materiale plastico. (adnkronos)

 

 

 

 

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