Casa domotica a costo zero? Non stiamo leggendo un libro di fantascienza, e non siamo nella galassia di Guerre Stellari, ma a Zanè, cittadina di poco più di 6.000 abitanti. Uno di loro, il costruttore Roberto Busin, titolare della Nuova Summano, 8 dipendenti, ha ideato e realizzato il primo complesso di case domotiche del Nord Est vicentino. La prima abitazione, conclusa a fine 2013, l’ha costruita per lui e per la sua famiglia, ci vive e la considera l’esemplare zero, un prototipo che però non ha bisogno di perfezionamenti. Le altre 7 case le ha tutte già vendute e sta già mettendo in piedi un secondo cantiere, sempre a Zanè, sempre con le stesse idee innovative.

 

 

Ad allontanare questo tipo di abitazione dalle case tradizionali è il fatto, innanzitutto, di essere provviste di unità computerizzate attraverso le quali Busin controlla il perfetto funzionamento della casa, dal più spiccio automatismo come quello del controllo dell’illuminazione e della chiusura delle tapparelle, alla più importante termoregolazione degli ambienti, alla verifica dei consumi energetici con regolazione dei carichi più pesanti (lavatrice, forno, lavastoviglie). Questo controllo organizza i dati per uno scopo ben preciso: il risparmio energetico. Nel realizzare l’innovativo impianto domotico Busin è stato coadiuvato dell’installatore e programmatore di software Riccardo Zaggia di Piovene Rocchette, che lo segue da anni e che ne condivide gli ideali di salvaguardia ambientale e le istanze di risparmio energetico.

 

Molteplici sono stati gli approcci per risollevare un settore, quello dell’edilizia, che con la sua filiera risulta essere trainante per tutta la nostra economia. Legati a doppio filo con il settore edile vi sono quello impiantistico, del mobile, dei sanitari ed altri che hanno fortemente caratterizzato lo sviluppo dell’artigianato, anche di pregio, della nostra Regione.

L’approccio della politica, ad esempio con il “Piano casa” che nella sostanza permetteva limitati ampliamenti di residenze esistenti, ha cercato di porre rimedio a quello che, iniziato come un periodo di stagnazione, è poi diventato un periodo di crisi. Occorre però ricordare che le determinazioni legislative non sono in grado di determinare una sostanziale inversione di tendenza, possono al massimo fare il solletico alla crisi che ancora sta imperando.

 

Busin e Zaggia, appaiono come esempi paradigmatici della classe imprenditoriale veneta, che negli anni ha dimostrato il suo valore e può, con la sua inventiva e con le proposte innovative coraggiose, invertire veramente la tendenza. Non solo: la casa del futuro consuma poco o niente e crea dei benefici a tutti, non solo a quelli che vi abitano. Una quota elevata dell’energia elettrica prodotta nel nostro Paese è infatti ottenuta utilizzando combustibili fossili, che, oltre ad essere limitati, durante il loro processo di combustione liberano gas serra in atmosfera. La casa domotica limita questo tipo di emissione e contribuisce a migliorare l’ambiente di tutti.

 

 

Signor Busin, è vero che lei non paga le bollette? Ma come fa?

“Nessuna bolletta. Né luce, né gas, né elettricità. Ho costruito una casa che si autoregola in un questo senso. Mi servo di apparecchiature impianti e sistemi che coordinano l’accensione degli elettrodomestici per non superare la soglia che farebbe scattare il contatore. Tutti ritengono che la casa domotica sia difficile da capire e da gestire, ma in realtà non è così. I comandi sono semplici e adatti a qualsiasi utente. È molto più difficile gestire la casa tradizionale, dove i comandi e le apparecchiature non dialogano tra di loro. L’impianto fotovoltaico che ho istallato sul tetto, che converte l’energia solare in energia elettrica, è alla base della copertura energetica che mi permette di non pagare le bollette.”

 

Niente gas, dunque?

“Esatto. L’impianto fotovoltaico produce l’elettricità necessaria per l’illuminazione e per il funzionamento degli elettrodomestici, ma anche per riscaldare, cucinare (a induzione termica) e refrigerare d’inverno, senza fastidiosi condizionatori con i loro getti di aria fredda. Il sistema di raffreddamento utilizza gli stessi tubi del riscaldamento, creando un piacevole clima. Nemmeno d’estate non c’è bisogno di arieggiare. In ogni stanza ho installato degli scambiatori con aspiratori che hanno anche lo scopo di deumidificare, che fanno entrare l’aria già a temperatura regolata, cioè calda d’inverno e fresca d’estate. Questi permettono inoltre di evitare l’aria stagnante e le muffe.”

Busin, ma i costi costruttivi? Pannelli fotovoltaici, sistema domotico integrato, impiantistica innovativa. Tutto questo avrà un costo iniziale notevole rispetto alla casa tradizionale…

Guardi, e mi creda, solo un 10% in più. Costruisco case da vent’anni ormai e posso assicurarle che alla fine il guadagno è assicurato. Basta solo pensare al risparmio per il riscaldamento. Quanto spendiamo in un anno per riscaldare la casa? Centinaia di euro? Io ne spendo al massimo trenta, che recupero con l’incentivo ventennale che mi permette di avere un contributo finanziario per kilowatt di energia prodotta. E comunque ci tengo a sottolineare che anche senza il sistema domotico il risparmio è assicurato. Il mio vicino non lo possiede ed ha la stufa a pellets. La sua unica spesa è stata quella di pochi sacchi di materiale, che gli ho scaricato io personalmente.”

 

Sembrerebbe la casa perfetta. Ma ci sarà pure un limite, un punto debole?

“Si tratta di un limite di tipo costruttivo. Me lo chiedono in tanti. Posso ristrutturare una casa già esistente secondo gli standard di risparmio che perseguiamo? Impossibile. Non possiamo purtroppo ristrutturare case esistenti, perché la casa a costo zero ha come base di partenza una struttura antisismica più avanzata anche rispetto a quella stabilita per legge, e una struttura muraria assolutamente innovativa. Muri spessi 57 centimetri costruiti posando laterizi senza utilizzo di malta permettono una regolazione interna del clima efficientissima, senza contare l’insonorizzazione. Il rimbombo e la fastidiosa eco è eliminata dalla coibentazione delle mura e dai solai a gettito pieno.”

 

Quando partirà il nuovo cantiere?

“Presto. Le mie sono opere pensate e ideate a seconda delle esigenze specifiche di chi le acquista, fatte su misura, personalizzate. Ci tengo a precisare: io non voglio vendere case, non è questo il mio scopo primario. Io voglio avvicinare la gente ad un concetto abitativo diverso, creare delle case che siano più confortevoli di quelle tradizionali e meno impattanti, e soprattutto molto, ma molto più economiche.”

 

Marta Boriero

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia