Sbarca in Italia il cartoon più politicamente scorretto di sempre, che con un tono ironico strizza l’occhio alla politica anti-immigrazione di Donald Trump senza citarlo esplicitamente.
Bordertown, la serie animata più attesa dell’anno, arriva in anteprima assoluta per il nostro Paese su Fox Animation (canale 127 di Sky), ogni mercoledì alle 22.50. È ambientato nell’immaginaria Mexifornia, alla frontiera tra Messico e Stati Uniti, dove un cannone a stelle e strisce «ri-spara» i clandestini al di là del confine. Ma il suo ideatore sta con Bernie Sanders.
La serie è prodotta da Seth MacFarlane, golden boy dell’animazione e della comicità made in Usa che nel corso della sua carriera ha già messo la firma su numerosi successi televisivi e cinematografici: I Griffin (con cui ha vinto 2 Emmy Award), American Dad, The Cleveland Show, Ted (di cui è regista
e autore della canzone candidata all’Oscar) e Ted 2. Inoltre nel 2013 ha presentato l’85/a edizione della cerimonia degli Oscar.
Oltre a MacFarlane, tra i produttori esecutivi dello show figura anche Mark Hentemann, già showrunner dei Griffin e autore del David Letterman Show.
Bordertown racconta la storia di due famiglie che vivono a Mexifornia, una fittizia città del Texas situata al confine tra gli Stati Uniti e il Messico. I due personaggi principali sono Bud Buckwald, un agente di frontiera poco incline ad accettare i cambiamenti culturali in atto negli Stati Uniti, e il suo vicino di casa Ernesto Gonzalez, un immigrato padre di famiglia ambizioso, felice di vivere con la sua famiglia negli Usa.
Nel corso del primo episodio Bud si infuria quando viene a sapere che sua figlia Becky ha deciso di sposare J.C., il nipote di Ernesto appena rientrato a Mexifornia dopo aver concluso il college. La storia tra i due, per la felicità di Bud, viene però stravolta dall’approvazione di una rigida legge anti-immigrazione (la «Show me your papers law») che porta all’immediata deportazione in Messico di J.C.
Impossibile non pensare a Donald Trump, uno degli uomini più potenti del mondo, attualmente in corsa per prendere il posto di Barack Obama alla Casa Bianca, e alla sua volontà di costruire un muro invalicabile che separi gli Stati Uniti dal Messico (tema che peraltro viene ripreso direttamente nel secondo episodio).
La particolarità di Bordertown risiede proprio nella capacità di trattare temi di estrema attualità come l’immigrazione, l’integrazione e la discriminazione nelle zone adiacenti al confine tra Stati Uniti e Messico con un tono totalmente ironico.
Infine, nella versione originale di questa comedy animata apprezzata dalla critica («Divertente, intelligente e all’avanguardia», San Francisco Chronicle; «Semplicemente divertente», Washington Post) tre stelle prestano la propria voce ai protagonisti di Bordertown: si tratta di Hank Azaria (voce di Moe, Apu, Winchester, Carl e dell’Uomo dei Fumetti in I Simpson), Alex Borstein (voce di Lois Griffin nei Griffin) e Missi Pyle (The Artist, Gone Girl-L’Amore Bugiardo). (www.gds.it)