E’ fatta, o quasi. Si sta tentando l’ultimo assalto al concetto di famiglia così come ce lo ricordavamo noi delle generazioni passate, quelle cresciute a pane e nutella, tutti a tavola alle 13 e la nonna al posto d’onore, in casa e non “al sorriso degli anziani”.

Oggi, ‘che il pasto veloce fuori è meglio perché si evita il traffico’; oggi che la famiglia è solo un sostantivo, nome collettivo, e nient’altro, l’accerchiamento del nuovo modo di intendere quel nucleo composto da più persone che vivono sotto lo stesso tetto, è quasi completo. Il cerchio sta per chiudersi: al governo vogliono dire addio all’obbligo di fedeltà nel matrimonio.

Certo non che prima fosse rispettato alla lettera quest’obbligo, di corna è pieno il mondo e mai dire mai, ma da qui a ‘liberalizzarle’ ne dovrebbe correre.

Invece c’è un disegno di legge presentato nel febbraio scorso al Senato, un solo articolo ora assegnato alla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, che rivoluziona l’intero istituto del matrimonio. Nello specifico, tale articolo mira a modificare l’art. 143, comma secondo, del codice civile in materia di soppressione dell’obbligo reciproco di fedeltà tra i coniugi.

Obbligo che, a detta dei firmatari, sarebbe “il retaggio culturale di una visione ormai superata e vetusta del matrimonio, della famiglia e dei doveri e diritti dei coniugi”. La stessa giurisprudenza di Cassazione, ricordano, ha statuito che “il giudice non può fondare la pronuncia di addebito della separazione sulla mera inosservanza del dovere di fedeltà coniugale”.

La prima firmataria di questo disegno di legge è la senatrice Pd, Laura Cantini, che ha sottolineato che “un primo passo avanti verso l’addio dell’obbligo di fedeltà nel matrimonio è stato compiuto con la recente approvazione unioni civili”. A suo dire, queste ultime “rappresenterebbero un modello avanzato che dovrà essere recepito dal codice civile. Non a caso, nella legge Cirinnà è venuto meno, nel testo, il requisito della fedeltà sessuale della coppia, definita un’esclusiva del matrimonio tradizionale”.

A questo punto, sdoganato il tradimento, sulla spinta di tanta innovazione, prossimo passaggio si suppone sarà la possibilità di contrarre matrimonio con più persone. Insomma, che è ‘sto obsoleto obbligo di avere una sola moglie? Sei o sette contemporaneamente e la ‘famiglia’ è salva: aumenterebbe persino il tasso di natalità in Italia, ultimamente ridotto all’osso.

P.V.

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