Una pena a dir poco esemplare quella data ad una studentessa di un liceo che, dopo una settimana di assenza  ingiustificata, entra nel registro elettronico cancellando le prove. Una furbata che ‘pagherà’  pulendo aule e laboratori per una settimana, questa la decisione della scuola.

Un provvedimento disciplinare che non esimerà l’improbabile ‘hacker in gonnella’ dal dovere prima essere presente alle lezioni in classe. Allo squillo dell’ultima campanella, mentre i suoi compagni andranno a casa, lei dovrà fermarsi a scuola. Indossare un grembiule e, armata di scopa e straccio, pulire dove i suoi ‘colleghi’ hanno sporcato.

La vicenda è accaduta nel veronese e vede protagonista questa ragazza che ha pensato bene di ‘bucare’ il registro elettronico di una sua professoressa. Una ‘spiatina’ mentre questa digitava la propria password, per poi con calma accedere al sistema.

Talmente si è sentita brava che, dopo avere sistemata la propria di situazione, ha pensato di fare lo stesso  anche per una sua compagna di classe. Cancellando quel bollino rosso che richiede una giustificazione quando non ci si presenta a lezione. Assenze che se sforano il limite concesso, possono portare ad un pessimo voto in condotta o alla bocciatura.

Un’indagine interna della scuola ha portato i sospetti  sulla ragazza e, ben presto, in capo alla studentessa è arrivata la ‘condanna’ ai lavori socialmente utili.
Una punizione messa in atto al posto della classica sospensione, affinché la studentessa ‘impari una lezione’, preziosa quanto quelle che ha saltato nei 7 giorni di bigia e che dovrà recuperare.

P.V.

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