Aveva solo 12 anni quando è stata venduta come sposa a un uomo di 37 anni che ha abusato di lei fin dalla prima notte.

Uno ‘scambio’ voluto dai genitori della bambina e che serviva per ‘sanare’ un debito di 30mila euro.

E’ successo a Ravenna e la protagonista è una ragazzina originaria del Bangladesh. Padre e matrigna della piccola, entrambi 46enni che ora vivono in provincia di Rovigo, sono stati condannati a tre anni per maltrattamenti, mentre l’ex marito, un commerciante, ha ricevuto una condanna a 8 anni e dovrà rispondere anche dell’accusa di abusi sessuali.

Si legge ne ‘Il resto del carlino’: “In casa l’avevano picchiata da quando aveva sei anni. Lei voleva vivere come tutti i suoi coetanei e loro volevano invece che seguisse scrupolosamente le regole della religione. Secondo quanto la giovane aveva esposto a suo tempo alla squadra Mobile e aveva perlopiù ribadito nel maggio 2015 in aula davanti al pm Berberini, i genitori, all’epoca commercianti a Ravenna, si erano indebitati per comperare della merce. La necessità di un prestito si era placata grazie alla disponibilità del 37enne che in quel periodo abitava a Forlì. La proposta di estinguerlo, secondo la ragazzina era arrivata dalla matrigna. E in effetti le nozze erano state celebrate a Ravenna a fine primavera 2006 quando, secondo i documenti portati dall’accusa, di anni la giovane ne aveva appena 12. Una cerimonia religiosa mai trascritta, tanto più alla luce dell’età della ragazzina”.

“Lui viveva a Forlì – aveva ricordato la bambina davanti ai giudici – e io ero piccola, avevo 12 anni: volevo andare via di casa, volevo avere una vita mia”. Dalle descrizioni della ragazzina sono emersi una lunga serie di abusi a partire dalla prima notte di nozze. “Un marito descritto come manesco e geloso che aveva continuato ad abusarla anche quando dalla Romagna si erano trasferiti in Veneto. Mi teneva chiusa in casa, mi diceva che i miei genitori mi dovevano dare i soldi, altrimenti mi avrebbe picchiato ancora. Io non uscivo per paura – racconta la ragazzina – Poi, dopo varie traversie, era tornata con la famiglia a Ravenna. Qui si era addirittura affacciata la possibilità di un altro matrimonio combinato. Ma lei questa volta aveva preferito scappare”. La ragazza era stata trovata nel 2011 a dormire in un casolare abbandonato ed era stata affidata ai servizi sociali. A quel punto ha trovato il coraggio di denunciare tutto.

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