Sono Stefano Fracasso del Pd e Nicola Finco della Lega Nord i consiglieri regionali che hanno rinunciato al vitalizio, di cui si è tanto parlato negli ultimi mesi e che tanto indigna gli italiani, che, stretti nella morsa della crisi, sembrano non tollerare più certi privilegi che fanno a cazzotti con i loro sacrifici.
Nella scorsa legislatura, era stata decisa l’abolizione del vitalizio, ma si tratta di una legge che riguarda solo i nuovi eletti. La norma inoltre non è retroattiva e quindi occorreva un atto volontario, che non si è fatto attendere dai due giovani consiglieri che hanno deciso di dare un segnale forte.
‘Mi sembra un atto dovuto per dire stop ai costi della politica – ha commentato Fracasso sui media locali – Siamo vicino al punto che la Regione spende più per vitalizi di ex consiglieri che per le indennità dei consiglieri in carica’.
Rinuncia al vitalizio anche il giovanissimo Nicola Finco che ha detto che lo aveva deciso non appena aveva messo piede in consiglio. E’ una questione di integrità morale e fare politica no deve significare appartenere ad una casta’.
La spesa che la Regione Veneto affronta ogi anno è di 13 milioni di euro solo per i vitalizi. Una cifra con cui si potrebbe fronteggiare ben altro in un momento di grave difficoltà economica.
Non è abbastanza per il consigliere del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti, che dalla sua pagina facebook dice: ‘Due consiglieri hanno rinunciato al vitalizio? I partiti non se la caveranno con così poco, li aspettiamo al varco: come voteranno la nostra Legge Anti-Casta, che cancella tutti i loro i vitalizi e gli odiosi privilegi?’