E’ morto oggi venerdì 13 agosto Gino Strada, il carismatico fondatore di Emergency mentre si trovava in Normandia dove risiedeva da qualche tempo.

Medico e filantropo, Strada aveva 73 anni e soffriva di problemi di cuore che negli ultimi tempi si erano aggravati senza però far pensare al tragico epilogo.

Gino Strada aveva fondato l’associazione umanitaria nel 1994, a Milano, insieme alla moglie Teresa Sarti. “La notizia ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore” è il primo commento della presidente di Emergency, Rossella Miccio dopo la morte del fondatore.

Lo staff dell’organizzazione umanitaria che dalla sua nascita ha dichiarato di aver curato oltre 11 milioni di persone in diverse aree del mondo, con particolare attenzione all’Africa e al Medio Oriente, in attesa di comunicati ufficiali l’ha così brevemente ricordato a mezzo social: ” ‘I pazienti vengono sempre prima di tutto’, il senso di giustizia, la lucidità, il rigore, la capacità di visione: erano queste le cose che si notavano subito in Gino. E a conoscerlo meglio si vedeva che sapeva sognare, divertirsi, inventare mille cose. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano. Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. È morto felice. Ti vogliamo bene Gino”.

Nel frattempo, nonostante un’annuncio dato solo poche ore fa, sono già molti gli attestati di cordoglio dalla società civile e anche dalla politica.

In Veneto il Presidente Luca Zaia si è così espresso: “Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo e incontrarlo più volte” – dichiara il Governatore -. “L’ultima volta eravamo già in piena pandemia, non posso dimenticare come l’ho trovato provato e coinvolto emotivamente per quanto il contagio stava producendo sui più deboli e sulle categorie più fragili. Con lui, la cui organizzazione ha ambulatori medici a Marghera, abbiamo anche avuto modo di mettere in campo alcune iniziative per assicurare corrette possibilità di cura anche agli emarginati”.

di Redazione AltoVicentinOnline

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