Fidas Vicenza chiude il 2020 con oltre 1.200 nuovi donatori. Il 2020 è stato l’anno della solidarietà e nonostante una lieve flessione nelle donazioni, dovuta alla pandemia covid-19, il 2021 inizia bene, con 20.331 donatori.

Il Covid-19 è arrivato giusto un anno fa e ci ha ‘accompagnati’ per dodici lunghi mesi, nel corso dei quali ha alimentato una pesante crisi economica, ma anche sociale e relazionale. Un’eredità che non sarà facile gestire e dalla quale sarà indubbiamente difficile divincolarsi.

Fidas Vicenza ha sofferto questa situazione, come ogni altra associazione. “L’abbiamo fatto in silenzio, nel rispetto delle vittime, ma non dimenticando di continuare ad operare per chi ha bisogno di noi o ne avrà in futuro – ha spiegato la presidente Chiara Peron – Il 2020, nonostante tutte le immaginabili difficoltà, è stato un anno con un bilancio in sostanziale equilibrio, a fronte del quale dobbiamo ringraziare i nostri donatori ed i sanitari che, giorno dopo giorno, hanno garantito una costante e sensibile presenza nel territorio”.

Chiara Peron, commenta i dati 2020 delle donazioni di sangue, frutto del lavoro incessante di 20.331 donatori iscritti all’associazione al 31 dicembre dello scorso anno.

I numeri rappresentano una situazione di sostanziale equilibrio. Il bilancio 2020 è importante ed attesta la Federata di Vicenza al primo posto tra le associazioni di donatori di sangue in Veneto ed al terzo a livello nazionale. I 20.331 donatori di sangue attivi al 31 dicembre 2021, tra i quali 1.221 nuovi donatori, infatti, hanno messo a segno 29.121 donazioni, contro le 29.548 dell’anno precedente.

Un calo di donazioni che è d’obbligo definire accettabile. “Il calo di donazioni del 2020 c’è stato – ha sottolineato la presidente Peron – Tuttavia, considerato il periodo pandemico e le diverse emergenze sangue che ci siamo trovati a gestire, possiamo ritenerci moderatamente soddisfatti. Tutto questo è stato possibile grazie all’attività della macchina associativa complessivamente intesa, che non ha perso un colpo ed ha affrontato una situazione inimmaginabile e complessa”.

La rivoluzione organizzativa dettata dal Covid-19. La pandemia ha sconvolto il mondo sotto ogni punto di vista. Le Aziende sanitarie vicentine hanno in gran parte bloccato l’accesso alle strutture ai volontari, con importanti conseguenze per le Associazioni che operano ogni giorno all’interno degli ospedali. “Ci siamo trovati sprovvisti di volontari nei Centri trasfusionali – ha continuato la presidente – e questo ha comportato un appesantimento del processo di donazione. Allo stato attuale siamo ancora senza volontari nei Centri trasfusionali dell’Ulss 8 Berica, ma l’Azienda ci ha assicurato che dalle prossime settimane si tornerà a regime, con gli opportuni accorgimenti previsti dalle normative volte al contrasto della diffusione del Covid-19”.

La rete è diventata preziosa. Il ‘miracolo del web’ si è rivelato davvero prodigioso in piena pandemia. Termini quali webinar, videoconferenza e molti altri sono diventati di uso quotidiano e comune, persino tra nonni e nipotini, per poter ristabilire le relazioni sociali. Per Fidas Vicenza è stato lo stesso. “Gli strumenti virtuali sono venuti in nostro soccorso – ha aggiunto Chiara Peron – per dar seguito alle attività, utilizzando molto i Social per incentivare la promozione del dono del sangue. Abbiamo puntato molto anche sulla richiesta di plasma iperimmune, rivelatosi particolarmente utile per contrastare il Covid-19”.

Un lento, lungo ritorno alla normalità. I donatori, la cui opera rientra nei LEA (Livelli essenziali di assistenza), saranno soggetti a vaccinazione per Covid-19, anche se al momento non è dato sapere quando, pur rientrando tra i soggetti sensibili, a cui sarà data priorità. “La ripresa ed il ritorno alla normalità sembrano essere sempre più vicini ma occorre tanta prudenza ancora, per non vanificare l’impegno ed i sacrifici di chi è in prima linea – ha concluso Chiara Peron –Noi donatori di sangue siamo pronti. Ci siamo e ci saremo sempre, con impegno e costanza, così come dimostrano i primi incoraggianti dati del 2021, che segnano un segnale positivo nelle donazioni, che speriamo possa tradursi in uno sprint per tutto l’anno”.

di Redazione Altovicentinonline

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