Sono 20mila le richieste di aiuto ricevute quest’anno dalla Gay Help Line, il contact center nazionale antiomofobia e antitransfobia gestito dal Gay Center. In occasione della Giornata mondiale contro le discriminazioni, i numeri delle richieste di aiuto di persone gay, lesbiche, bisex e trans che denunciano difficoltà, disparità di trattamento o violenze sono ancora più impressionanti. Il 60% di queste chiamate arriva da giovanissimi. Le persone discriminate, nel silenzio e nell’indifferenza più totale, in famiglia come a scuola, sono ragazzi dai 12 ai 27 anni. Sui luoghi di lavoro, l’omosessualità viene ancora utilizzata come arma di ricatto. Questo accade tutti i giorni, anche negli uffici pubblici. Il ruolo della politica, con il posizionamento dei leader, incide sui livelli di inclusione e tolleranza.

Intanto il Senato attende di vagliare la Legge di contrasto alla violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità. Ma così come è “non va, perché è andata già incontro a delle sottrazioni rischiose”, spiegano dal Gay Center. L’articolo 3 introduce una clausola di salvaguardia dell’articolo 21 della Costituzione, secondo il quale tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. “Così il diritto di opinione rischia di confliggere con l’interesse delle persone ad essere tutelate”. (Dire)

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