Il pane è tra gli alimenti più sprecati nelle case con piu’ di un italiano su cinque che lo butta spesso nel bidone nonostante il suo alto valore simbolico e suoi mille possibili utilizzi in cucina. E’ quanto emerge dalle elaborazioni di Coldiretti su dati Waste Watcher in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari con un focus sul recupero degli avanzi di pane in cucina secondo le tradizioni contadine delle diverse regioni, dai rabaton piemontesi alle purpette calabresi, protagoniste negli agriturismi e nei mercati di Campagna Amica in tutta Italia a partire da quello del Circo Massimo in via San Teodoro 74 a Roma. Evitare lo spreco del pane – continua Coldiretti – ha un grande valore simbolico come insegnavano i nonni nelle campagne che baciavano il pane caduto a terra in senso di rispetto per un bene sacro e prezioso che non va buttato. Il pane – evidenzia Coldiretti – ha un valore culturale, sociale e religioso per il quale nel corso dei secoli la tradizione contadina ha ideato ricette e metodi di utilizzo magari insieme ad altri avanzi per evitare di buttarlo – sottolinea Coldiretti – dalla ribollita in Toscana agli gnocchi con pane raffermo con crema di morlacco e salame croccante del Veneto, dal pancotto alla romana del Lazio alle polpette svuota frigo della Lombardia, dalle briciole del pane carasau della Sardegna al pane cunsatu della Sicilia, dal pane raffermo fritto e farcito del Molise ai rabaton alessandrini del Piemonte. In Abruzzo – continua Coldiretti – le “pallott cac’ e ov” vengono ottenute usando pane, pecorino, uova e prezzemolo e se in Basilicata si usa il pane raffermo con le cicorielle, Marche e campania sono affratellate dalla panzanella, il pane raffermo bagnato e condito con pomodoro, cipolle, sale e pepe. In Liguria – riferisce la Coldiretti – per le verze farcite al forno alla genovese il pane vecchio si mette in ammollo nel latte e poi viene mischiato con parmigiano, ricotta, uva e sale mentre in Friuli gli gnocchi si fanno anche con pane e polenta, mentre in Umbria ci sono le polpette della suocera che fanno il paio con le “purpette contadine della nonna” alla calabrese per arrivare infine ai classici canederli delle montagne del Trentino Alto Adige.

Tra rosette, filoni, pagnotte, pane sciapo, pane ai multicereali, pane nero, di segale, pane di farro, pane di grano d’uro e tante altre specialità regionali e locali gli italiani – spiega Coldiretti – possono contare su varietà storiche e moderne che non hanno eguali al mondo e che rispecchiano stili di vita, tradizioni territoriali e nuovi trend di consumo sempre più green, attenti alla salute, all’ambiente e alla sostenibilità anche con una riscoperta dei segreti dell’antica cucina casalinga contadina. E proprio per aiutare le famiglie a non sprecare il pane i cuochi contadini di Campagna Amica hanno preparato dei video tutorial con le ricette della tradizione regionale che – conclude Coldiretti – sono disponibili sul sito www.campagnamica.it dove sarà possibile vederle realizzate in diretta, con indicazioni sugli ingredienti, le quantità, i metodi di preparazione e i tempi di cottura tutto all’insegna della lotta allo spreco.

 

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