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Nell’ Alto Vicentino c’è talmente abbondanza di sangue, da poterlo esportare fino in Sicilia e Sardegna. Sono 19000 donatori di sangue nella provincia di Vicenza, e 39000 le donazioni Fidas, di cui 5000 a Thiene Fidas e 6000 a Schio Avis. “Sono cifre rassicuranti – come spiega il presidente della FIDAS sezione di Vicenza, il thienese Giuseppe Munaretto – che permettono alla nostra provincia non solo di essere autonoma nel provvedere al proprio fabbisogno, ma anche di servire l’Ulss di Padova e di donare sangue alle regioni più sfornite, come Lazio, Sicilia e Sardegna.

Oggi è la giornata mondiale del donatore di sangue, e al presidente Munaretto preme che si diffonda il messaggio: ‘Chiunque sia in un’età compresa fra i 18 e i 65 anni, e goda di buona salute, può diventare donatore e non ci si deve accontentare che a ciò pensi qualcun altro, anche perché, purtroppo, la richiesta di sangue è in costante aumento, a causa dell’incremento dei tumori per la cui cura è necessario’.

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“Basta fare un giro in un reparto di ematologia o cardiochirurgia per capire quanto sia necessario il suo dono, perché senza la sacca di sangue, che vede appesa vicino all’ammalato, non potrebbero essere eseguiti tanti interventi, trapianti…”
Il sangue donato nelle quattro Ulss, la 4 di Thiene Schio, la 3 di Bassano, la 6 di Vicenza e la 5 di Arzignano Montecchio, permettono un’offerta di sangue per persone di tutti i ceti sociali e non ci sono pregiudizi, neanche nei confronti degli extracomunitari: più di 3000 i donatori in tutta la provincia di Vicenza, purchè residenti da un certo tempo in Italia e siano stati sottoposti ad accurato controllo medico.
La donazione di sangue si è molto evoluta dai tempi in cui si eseguiva braccio a braccio: oggi, ci sono controlli del dna per stabilire se il donatore abbia avuto qualche malattia ed il sangue sia sicuro. Con macchinari sofisticati si può donare sangue completo, ma anche solo plasma o solo piastrine o globuli bianchi o rossi.
“Il fiore all’occhiello della nostra associazione di Vicenza – dice Munaretto – è la sezione giovani, che è partita sette anni fa da poche persone ed oggi ne riunisce già trenta, essendo citata come esempio a livello regionale e nazionale”.

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Questi giovani si occupano della divulgazione del messaggio nelle scuole e nei luoghi frequentati da ragazzi, in modo da garantire il ricambio della donazione con forze nuove, mano a mano che i donatori più anziani devono lasciare – conclude Munaretto – E’ come una catena invisibile di solidarietà che lega giovani a non più nello sforzo comune di donare un po’ della propria vitalità a chi ne necessita, sostenendo con il sangue la causa della vita stessa .
Umberto d’Anna

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