Ci sarebbero anche dei veneti tra gli indagati dell’inchiesta sulle offese via social, che molti cittadini non esitano a mettere nero su bianco, ogni volta che si presenti davanti ai loro occhi un articolo riguardante il presidente della Repubblica. Qualcosa che molti fanno senza sapere o capire che si tratta di un reato. I carabinieri del Ros stanno eseguendo perquisizioni in numerose cittĂ  italiane nei confronti di 11 indagati per aver insultato e offeso sui social  Sergio Mattarella. Le operazioni sono in corso in diverse regioni italiane e ci sono diversi veneti coinvolti.

Le perquisizioni fanno seguito alle indagini avviate dalla procura di Roma lo scorso agosto nei confronti di un 46enne di Lecce, accusato degli stessi reati per i suoi post su Twitter. Le indagini del Ros hanno portato alla luce una elaborata strategia di aggressione alle piĂ¹ alte istituzioni del Paese.

Ricostruita la rete relazionale e le abitudini social dei soggetti coinvolti, di etĂ  compresa tra i 44 e i 65 anni, tra i quali figurano impiegati e professionisti. Tre degli indagati gravitano in ambienti di estrema destra con vocazione sovranista. Tra loro anche un professore universitario di 53 anni, vicino a gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social VKontakte, il Facebook russo.

Solo ieri, il governatore Luca Zaia aveva invitato alla responsabilitĂ  sui social chi possiede un profilo facebook, dove le persone, troppo spesso si lasciano andare a commenti e post, dai contenuti offensivi, che quindi ledono l’immagine dei destinatari degli insulti, che possono rivalersi in sede giudiziaria. Vale anche per chi, ultizzando nomi fasulli, pensa di sfuggire all’identificazione delle forze dell’ordine e di poterla fare franca. Non è così perchè grazie alle tecnologie informatiche, la Polizia Postale è specializzata in questo tipo di ricerche che negli anni hanno portato a condanne esemplari. A volte, passano molti anni, ma la giustizia, quando meno te l’aspetti, sa bussare alla porta di casa di chi sbaglia.

di Redazione AltovicentinOnline

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