Lo ripetiamo costantemente anche ai lettori della nostra testata giornalistica che facebook ed i social non sono una latrina, uno sfogatoio, dove poter dire tutto quello che si vuole. Se insulti qualcuno nella vita reale ne paghi le conseguenze. E’ la stessa identica cosa sulla rete, con l’aggravarsi della situazione se lo fai pubblicamente. Sono migliaia e migliaia le cause di tribunale per questi reati, che se commessi attraverso la rete, possono costare carissimo così come è accaduto ad un cittadino veneto che è finito sotto processo per aver insultato la Polizia Locale e non solo. Quello che per qualcuno era un semplice “sfogo” sui social lo ha trascinato in un’aula di giustizia dove è in corso la fase dibattimentale. L’imputato, difeso dall’avvocato Lorenzo Toso, come riportato da diversi quotidiani veneti, si sarebbe scagliato contro la Polizia Locale responsabile, durante la prima fase della pandemia, di averlo sanzionato per il mancato rispetto delle stringenti misure anti assembramento allora disposte. Ora si trova sotto processo con la pesante ipotesi di reato di istigazione a delinquere.
‘Diffamazione aggravata sui social anche senza i nomi dei destinatari’ – AltoVicentinOnline