“Scade oggi la quarta rata degli indennizzi che la Regione deve pagare ai cittadini espropriati dei loro terreni per consentire la realizzazione della Pedemontana veneta. Con oggi il ritardo nei pagamenti comincia a farsi preoccupante perché le due precedenti tranche devono ancora essere liquidate. Si tratta di una situazione a fronte della quale il presidente Zaia sta mostrando totale disinteresse e irresponsabilità, anche dopo i ripetuti richiami da parte della Corte dei Conti su questa grave inadempienza”.

La presa di posizione è dei consiglieri regionali Cristina Guarda (AMP) e Andrea Zanoni (PD).

“Per capire la dimensione grottesca della vicenda, basti pensare che in origine, per contratto, gli espropriati dovevano essere liquidati in un solo anno. E invece dopo anni l’unica risposta è quella di una rateizzazione largamente incompleta. Anzi, il rischio è che si attenda addirittura la copertura finanziaria completa dell’opera per pagare gli espropriati. Insomma, non solo l’opera è in alto mare, ma anche questa partita rischia di naufragare tra lentezze e inefficienze: un dazio inaccettabile per tanti cittadini. Dove è finito il rispetto per i veneti?”.

 

I due consiglieri puntano quindi l’indice sul fatto che “la Pedemontana si sta rivelando un boomerang sotto vari punti di visti. E ce n’è uno che non viene mai tenuto abbastanza in considerazione: il danno che la superstrada, ancora lontana dal venire realizzata, ha già provocato sul sistema produttivo legato all’agricoltura. Tanti terreni destinati alla coltivazione di prodotti veneti di qualità, ben 720 ettari, sono stati sacrificati in nome dell’efficienza viabilistica che fa da volano all’economia. In realtà si sta verificando una situazione esattamente opposta: l’opera non c’è e il danno alla nostra economia è invece ben visibile. Quanti quintali di prodotti tipici locali abbiamo perso per sempre a causa della Pedemontana veneta?”.

 

In conclusione Guarda e Zanoni richiamano la Giunta ad intervenire: “Zaia e i suoi diano un segnale di attenzione concreta: sblocchino i fondi che servono per pagare gli indennizzi agli espropriati e chiudano positivamente almeno questo capitolo di una vicenda fallimentare”.

 

 

 

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