Anche se gli acquisti on line non registrano il boom come in altri paesi del mondo, dove anche la spesa quotidiana viene fatta con dei semplici click, anche gli italiani ormai fanno compere sul web con il conseguente incremento delle truffe online, in cui cadono i meno informati. Gli uffici delle forze dell’ordine sono giornalmente invase da denunce di questo tipo con furti di denaro direttamente dalle carte di credito spesso utilizzate in maniera imprudente.
Dicembre è un mese caratterizzato da una corsa contro il tempo per trovare i regali da mettere sotto l’albero e quella dello shopping on line è un’alternativa che attrae molti. Ma che nasconde anche delle insidie. Come viene testimoniato, purtroppo, dalla diverse denunce presentate in questi giorni. Molti sono inoltre, quelli che non denunciano, per il pudore, a volte la vergogna di dover raccontare di essere stati vittime di raggiri in cui si è caduti come dei bambini ingenui.
Tecnicamente si chiama «sniffing» (dall’inglese «annusare») e riguarda le transazioni che vengono fatte in rete. Ci sono esperti di pirateria informatica che riescono ad intercettare le coordinate di pagamento fatte con le carte di credito, utilizzando poi le stesse tracce per fare ulteriori acquisti all’insaputa del vero proprietario.
Come difendersi?
Assicurandosi di fare i pagamenti solo attraverso dei siti che siano sicuri e certificati e diffidare invece da quei negozi virtuali che non prevedono la possibilità, ad esempio, dei pagamenti come Paypal che offrono una sorta barriera rispetto alle intrusioni poco gradite sul conto corrente.
Sempre in tema di carte di credito, bisogna fare attenzione anche al «trashing». Con questo termine viene indicato il «lavoro» dei truffatori, che vanno alla caccia degli scontrini delle carte di credito che talvolta i possessori gettano via dopo un acquisto. È quindi bene tenere la matrice per controllare la regolarità dell’estratto conto e, soprattutto, per non dare modo ad altri di impossessarsi dei dati di identificazione della carta.