Continuano le applicazioni delle novità introdotte nel mondo del lavoro dal Jobs Act. Presto, presumibilmente a partire dal mese di giugno, sarà operativa la nuova agenzia del lavoro, l’Anpal, che avrà il compito di gestire le politiche nazionali per l’impiego con particolare attenzione alla ricollocazione dei disoccupati, da impegnare anche in nuovi programmi di formazione.
Il Governo informa che l’Anpal svolgerà anche funzioni ispettive, coordinandosi con le altre agenzie ed attori istituzionali, per attuare una politica di “austerity” nei confronti di chi rifiuta offerte di lavoro e di formazione, soprattutto se il diniego scaturisce dal fatto di essere già impegnato in lavori in nero.
La nuova agenzia prevista dal Jobs Act dovrà anche pensare alla rimodulazione dei centri per l’impiego che nel nostro Paese hanno storicamente lasciato a desiderare in ordine ad efficienza. Il Presidente designato sarà Maurizio Del Conte che sull’operatività di Anpal spiega: “Al momento manca il decreto di trasferimento delle risorse e delle dotazioni organiche, ancora alla Corte dei Conti. Mi auguro che per giugno la nuova agenzia sarà pienamente in funzione”. L’Anpal assumerà il controllo sui rapporti di lavoro con il personale dell’Isfol e di Italia Lavoro delle quali ha acquisito le quote. Diversa è la situazione sulla gestione dei centri per l’impiego, affidata alle Regioni, per le quali bisognerà attendere gli esiti del referendum costituzionale di ottobre per poter dare inizio al cambiamento. Prima di allora l’Anpal non potrà fare azioni sul territorio.
“Possiamo verificare – dice Maurizio Del Conte – i livelli essenziali ovvero che i servizi che vengono resi ai disoccupati rispettino gli standard. Abbiamo il potere di monitoraggio e valutazione. La nostra missione più importante comunque è quella sull’assegno di ricollocazione, una vera e propria presa in carico del disoccupato. Il nostro obiettivo è fare sì che le persone si rivolgano ai centri per l’impiego perchè sono utili. Deve esserci un sistema che accolga il disoccupato e lo accompagni. Una delle prime cose da fare è mettere in funzione un sistema informativo per far incontrare domanda e offerta”. Si punta per il trattamento di disoccupazione a un sistema di condizionalità rafforzato.
In sostanza, fino ad oggi, l’ente preposto all’erogazione dell’assegno di disoccupazione, ovvero l‘Inps, e i centri per l’impiego, non si sono mai confrontati nè si sono mai scambiato sistematicamente informazioni sulla condizione attuale del lavoratore. Secondo Del Conte: “Il problema si potrà risolvere quando saranno a disposizione in tempo reale i dati Inps sui percettori della Naspi (la nuova indennità di disoccupazione). L’Anpal può controllare in tempo reale se la persona che non si presenta al corso di formazione (o non accetta un lavoro) prende la Naspi. Avvertiremo in questo caso l’Inps che dovrebbe togliere almeno una parte del sussidio. Finora questo è successo solo in casi eccezionali (a Trento e Bolzano, ndr)”. “Adesso – conclude il Presidente Del Conte – dovrebbe rafforzarsi questo il legame tra erogazione dell’indennità e l’attivazione del lavoratore attraverso un patto di servizio”.